CAMORRA
I clan rivali vogliono ‘affamare’ i Lo Russo. Chiuse le piazze di spaccio a Miano
Clan emergenti cercano di costringere i ‘Capitoni’ a cedere il controllo del territorio
di REDAZIONE
Certo il segnale è chiaro, deciso. I Lo Russo devono sottostare. Adesso anche la Vanella-Grassi soffre per gli arresti dei capi. Da Mennetta-Petriccione-Guarino-Magnetti, “Vanella Grassi”, “Girati” e “NuovaVinella”. Il gruppo con base nella zona della “Vinella” nel corso degli anni ha sempre saputo sostituire i ras che venivano arrestati con reggenti di pari livello, spesso parenti. Ma ora il ricambio generazionale nel ristretto gruppo di congiunti che ha retto le file del clan sembra sul punto di esaurirsi. Per cui, dopo l’arresto del giovane e feroce boss (secondo l’accusa e fermo restando la presunzione d’innocenza fino a eventuale condanna definitiva) Umberto Accurso, la domanda negli ambienti investigativi è una sola: chi prenderà il suo posto? E la cosca supererà la crisi come le altre volte?
Lo scenario tra Secondigliano e Scampia è profondamente cambiato. C’erano una volta gli “scissionisti”, l’unione tra gli “spagnoli” (gli Amato-Pagano), chiamati così per le basi di narcotraffico in Spagna, e i gruppi napoletani che si ribellarono ai Di Lauro: gli Abete, gli Abbinante, i Notturno, gli Aprea e in un secondo tempo, il clan della “Vanella Grassi” e i Lo Russo. Tutti forti allora, con capi e luogotenenti in libertà. Ma poi la sinergia tra polizia e carabinieri, con il coordinamento della Dda, ha prodotto arresti a raffica: prima il boss dei “Capitoni” Carlo Lo Russo, poi la “primula rossa” Roberto Manganiello, reggente dei Marino delle Case Celesti, e infine Umberto Accurso, numero uno della Nuova Vinella. Tre cosche decapitate in 10 giorni mentre gli Amato e i Pagano, le cui roccaforti sono a Melito e a Mugnano, si sono sostanzialmente ritirati dagli affari illeciti in città gestendo la provincia nord.
fonte:www.internapoli.it