«Ha una casa come quella di Scarface». Fedelissimo del boss Misso incastrato dai pentiti
Dito puntato contro Vincenzo O’ barbiere: «E’ proprietario con il capoclan di uno dei più grandi garage della città»
di Antonio Mangione
15/06/2016
RIONE SANITA’. La Dia ha sequestrato a lui e al fratello 10 milioni di euro, Vincenzo Candurro è ritenuto interno al Clan Misso del rione Sanità. Contro Vincenzo detto “’o barbiere” ci sono decine e decine di collaboratori di giustizia.
Il primo è Giuseppe Misso “o chiatto”che il 16 luglio del 2007 dichiarava: «Vincenzo Candurro, alias Enzo il barbiere, è persona di Peppe Misso ed è ben conosciuto, in tutte le attività illecite che svolge per mio zio, da Michelangelo Mazza; egli si occupa del cosiddetto parallelo, di attività commerciali illecite quali l’importazione di piccoli motorini dalla Cina ed altro. Egli ha una villa ad Avellino intestata al fratello Peppe, del valore di un milione di euro, che ha comprato coni proventi illeciti delle dette attività».
A seguire è Maurizio Frenna il 7 dicembre del 2012. «Lei mi chiede se conosco Vincenzo Candurro detto Vincenzo o’ barbiere ed io rispondo che era uno degli amici più stretti di Giuseppe Misso e so che commerciava nel settore dell’oro insieme a Gennaro Palmieri e Salvatore Molignano. Sono stato anche a casa di questo Candurro poiché, a volte, Giuseppe Misso organizzava riunioni proprio presso alcune abitazioni dei suoi amici più stretti ed io posso dire che si tratta di una casa molto sfarzosa di quelle che è possibile vedere solo nei film e che è situata vicino piazza Carlo II, più o meno dove abita Colella Giuseppe che è stato coinvolto nella operazione “Oro di Napoli”. La abitazione era di Giuseppe De Tommaso, l’assassino che voleva venderla a Giuseppe Misso, ma quest’ultimo non volle prenderla perché era difficilmente giustificabile per lui aver acquistato una abitazione di quel valore; quindi la casa venne venduta a Candurro che io so l’ha pagata un miliardo di vecchie lire».
Il collaboratore Pasquale Gatto in data 29 dicembre del 2007 dichiarava: «Lei mi chiede cosa io sappia riferire sul conto di Salvatore Molignano ed io rispondo che lui, Gennaro Palmieri, Enzo il barbiere, Tonino Economico curavano affari con Giuseppe Misso ma io non so riferire su questi affari perché erano tenuti riservati. So che i predetti stavano sempre insieme, che Salvatore Molignano era il destinatario di somme di denaro per Giuseppe Misso come ho già riferito; che Enzo il barbiere già gestiva il bancolotto alla Sanità per Giuseppe Misso negli anni ’80; che Gennaro Palmieri aveva l’esclusiva nella ricettazione di oro e preziosi che venivano rapinati e rubati da persone della Sanità e della nostra zona, su ordine di Giuseppe Missi».
Il collaborante Emiliano Zapata Misso il 26 ottobre 2007 dichiarava al pm: «Vincenzo Candurro è un intimo amico di mio zio Giuseppe, al pari di Salvatore Molignano e di Enzo o’ barbiere chela mi dice essere Vincenzo Candurro. Queste persone avevano rapporti stretti ed assolutamente riservati con mio zio e non conosco fatti particolari che riguardano le loro attività ed il loro coinvolgimento nelle vicende del-la nostra organizzazione. Per quanto riguarda la persona che io conosco come Enzo o’ barbiere, so che ha acquistato una villa,molto costosa, da Giuseppe De Tommaso detto Peppe l’assassino e che, quando noi facevamo furti presso gli uffici della Motorizzazione Civile, Enzo o’ barbiere comprava le marche da bollo che poi lui rivendeva».Ed in data 19 novembre 2007 aggiungeva: «Intendo anche aggiungere che, presso l’abitazione di mio zio Giuseppe Misso, spessissimo si tenevano dei pranzi ai quali, con le rispettive famiglie, partecipavano altre persone». Il collaboratore Michelangelo Mazzail 26 luglio 2007 dichiarava: «Mio zio Giuseppe insieme a Vincenzo Candurro è proprietario di uno dei più grandi garage della città, poiché ha un ingresso situato alla discesa Incurabili e l’altro che sbuca accanto all’Istituto scolastico Salvator Rosa
fonte:www.internapoli.it