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Guardiamoci bene negli occhi: CHI è, oggi, la vera mafia?

E’ IN CORSO UNA GRANDE CAMPAGNA DI DISINFORMAZIONE SULLA LOTTA ALLE MAFIE

C’è il rischio che si dia credito alla più grande campagna di disinformazione e di manipolazione della verità per quanto attiene alla lotta alle mafie.

Sono stati affissi a migliaia sui muri della Capitale manifesti nei quali si annuncia un aumento del 78% degli arresti di mafiosi in Italia. Non vengono precisati né il parametro né il periodo di riferimento.

Chiariamoci bene le idee sul significato di “mafia”.

Questa, nelle sue varie articolazioni (cosa nostra, camorra, ’ndrangheta, sacra corona unita, stidda e mafie straniere), è un’organizzazione criminale il cui scopo è quello di accumulare ricchezze per investirle e diventare sempre più padrona dell’intero impianto economico, sociale, politico, istituzionale del Paese e dei Paesi.

Ci sono Stati, peraltro non lontani da noi, completamente in mano alla criminalità.

Che in Italia ci sia stato in quest’ultimo periodo un incremento di arresti di mafiosi è innegabile.

Ma, parliamoci chiaramente, si tratta sì di mafiosi, anche noti, ma quasi tutti appartenenti all’ala cosiddetta “militare”, quella di livello più basso.

Il livello che sta cominciando a dare fastidio alla stessa mafia man mano che questa si sta impadronendo del Paese.

Basta guardare il fatturato delle mafie per comprendere come queste rappresentino ormai la più grande impresa italiana.

Non c’è, quindi, più bisogno per la mafia dell’ala militare.

Non serve più.

Anzi, comincia a dare fastidio alla stessa mafia perché, con le sue violenze, essa fa accendere i riflettori su quanto essa – la vera mafia, quella politica ed economica – sta facendo.

E costringe la gente, soprattutto quella più disinformata, pigra intellettualmente, a ragionare.

Oggi c’è bisogno, per la mafia, di “colletti bianchi”, di gente possibilmente dalla fedina penale pulita, inserita nei partiti politici, nelle professioni, nelle istituzioni.

C’è bisogno di deputati, senatori, uomini di governo, sindaci, assessori, consiglieri regionali, provinciali, comunali, direttori generali, direttori e funzionari di banche ed enti, magistrati, esponenti delle forze dell’ordine, notai, curatori fallimentari che sappiano pilotare in un certo modo le aste giudiziarie, avvocati, ingegneri, architetti e così via.

La “mafia bianca”, quella cosiddetta “pulita”.

Questa è la mafia di oggi, quella vera e più pericolosa perché non si vede, non appare, ma fa male.

E CHE COMANDA, ormai.

Tutto il resto è mondezza, manovalanza.

Che dà, appunto, fastidio e della quale bisogna liberarsene al più presto perché non serve più.

Anzi, è dannosa e perciò va spazzata e messa in galera.