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Grazie, Ignazio Cutrò, la presenza più significativa sul palco a Fondi. L’Italia, più che di parolai, ha bisogno di testimoni viventi. Come te

DI TUTTE LE PERSONE CHE IERI, 25 SETTEMBRE 2009, ERANO SUL PALCO A FONDI A MANIFESTARE CONTRO LE MAFIE, COMPRESI NOI, LA PIU’ SIGNIFICATIVA, LA TESTIMONIANZA VIVENTE DELLA LOTTA CONTRO LA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA, E’ STATA QUELLA DEL NOSTRO AMICO IGNAZIO CUTRO’, L’IMPRENDITORE SICILIANO AL QUALE LA MAFIA HA BRUCIATO L’AZIENDA E CHE ORA VUOLE UCCIDERE.

E’ il simbolo della lotta alla mafia.

Perciò lo abbiamo chiamato.

Ed è venuto, Ignazio Cutrò, dalla Sicilia, con la moglie la cui paura, mista però ad orgoglio e determinazione nel continuare, si leggeva negli occhi.

A proprie spese. Scortato ad ogni passo, anche sul palco, vicino a noi, da due carabinieri che con lui rischiano la vita.

Ed ha reso la sua testimonianza, raccontando come un imprenditore vive su un territorio dominato dalla mafia. Come a Fondi, dove, però, qualche imprenditore pulito ha paura di parlare, di denunciare e ti manda a dire le cose che egli non ha il coraggio di denunciare…

La paura, l’omertà, l’ignavia, la perdita dell’orgoglio: l’inizio dell’agonia di una società.

Ignazio ha spronato i suoi colleghi onesti di Fondi a fare come lui, a riscattarsi da una posizione di subordinazione, di ricatto, di minaccia, di paura.

Quella di Ignazio, sempre pronto a raccogliere i nostri inviti, è stata la presenza a Fondi più significativa perché la lotta contro le mafie, più che di parolai, ha bisogno di testimoni viventi, di gente che la fa sulla propria pelle, senza chiedere un euro ad uno Stato che non ti dà nemmeno, come nel caso appunto di Ignazio, una protezione ed un’assistenza adeguati.

Grazie, Ignazio, ci hai commosso- soprattutto quando hai esposto sul palco la maglietta con la scritta che hai fatto stampare – e ci commuovi, per il tuo coraggio e la tua onestà.

In questo mondo di vigliacchi e di parolai!

Quanto ti dobbiamo e ti debbono tutti gli italiani onesti!