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Gratteri racconta il “welfare” della ‘ndrangheta che raccoglie consensi

Gratteri racconta il “welfare” della ‘ndrangheta che raccoglie consensi

Il procuratore di Catanzaro, intervistato alla festa dei 10 anni de ilfattoquotidiano.it., lancia l’allarme sulla capacità della criminalità organizzata di andare incontro ai bisogni della gente per carpirne la fiducia. Sul reddito di cittadinanza: «Ho proposto di fare un controllo preventivo a chi lo richiede»

22 giugno 2020, 21:06

CATANZARO «Le mafie sono presenti dove ci sono i bisogni della gente. Tutto si è bloccato nelle aree del Sud dove c’è più lavoro nero, da generazioni ci sono famiglie che guadagnano in media 30 euro e con il lockdown non hanno guadagnato neppure quelli». Così il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri intervistato alla festa dei 10 anni de Ilfattoquotidiano.it. «In questo stato di cose le mafie, più attente alla pancia e al consenso – ha aggiunto -, danno una busta di spesa, 50, 100 euro che sono elemosine ma servono per mantenere il filo tra la gente e la mafia. E quando sarà il momento di votare, le persone si ricorderanno del candidato della mafia». Inoltre, secondo il magistrato «c’è una distinzione tra il bisogno urgente della gente e le necessità delle categorie produttive che si rivolgono all’usuraio mafioso. Il suo obiettivo non è arricchirsi, ma arrivare a ottenere l’attività per usarla per il riciclaggio». Gratteri, parlando poi del reddito di cittadinanza, ha sostenuto che ha incontrato l’Anci e la prefettura di Cosenza. «Ho proposto – ha detto – di mandare gli elenchi di chi lo riceve per fare un controllo preventivo perché lo hanno ottenuto anche persone che non ne avevano diritto. Idee buone come le consegne dei tablet o i buoni per la spesa non devono diventare l’occasione per i furbetti». Gratteri, infine, sul tema della legalizzazione delle droghe, ha sostenuto che le «vere misure utili sono leggi sovranazionali e abolizione del contante». «Si dice – ha detto il procuratore di Catanzaro – che se noi legalizziamo la marijuana, impoveriamo le mafie, ma le mafie guadagnano per lo più con la cocaina. Inoltre la lotta alla droga si fa con leggi sovranazionali e con l’abolizione del contante».

fonte:https://www.corrieredellacalabria.it/