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Gratteri: ”Mentre l’Italia non è pronta al Pnrr la mafia si organizza per metterci le mani”

AMDuemila 21 Aprile 2023

Il procuratore capo di Catanzaro spiega la differenza tra incapacità politica e abilità mafiosa

Nelle strutture apicali delle pubbliche amministrazioni siedono persone ignoranti con responsabilità spaventose che decidono del nostro destino senza nemmeno sapere di cosa si parla”. Lo ha detto il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, durante il convegno “Fondi Pnrr, sviluppo territoriale, emergenza mafie” che si è tenuto nel Castello Lancellotti presso il comune di Lauro, nell’avellinese. Un gap che, se considerati i 21 miliardi di stanziamenti relativi al Pnrr (10 miliardi di euro in sovvenzioni e 11 miliardi di prestiti, ndr), da un lato potrebbe rivelarsi pericoloso per l’Italia che rischia di indebitarsi senza riuscire a sfruttare al meglio queste risorse, dall’altro, una straordinaria opportunità per le mafie dal momento che “sono almeno quattro anni che ascoltiamo intercettazioni in cui i mafiosi discutono su come poter mettere le mani sui fondi Pnrr.” – prosegue – “E’ nel mondo dell’edilizia e dell’imprenditoria che ‘Ndrangheta e Camorra fanno affari nel nord Italia dagli anni ‘70, anche grazie a imprenditori compiacenti. Una parte dei fondi Pnrr andrà alle mafie”.
Un problema tutto italiano che rischia di non essere adeguatamente affrontato all’interno del dibattito politico. Difatti, nei giorni scorsi, nonostante la carenza di magistrati, il 
Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha ribadito la necessità di riaprire i tribunali chiusi. Una scelta discutibile anche secondo Gratteri che ha spiegato le difficoltà che potrebbero esserci nel reperire sia i soldi che i “1800 magistrati” mancanti “per i nuovi tribunali”. Un dibattito politico che s’interroga “sulla separazione delle carriere”, oppure, sulle “intercettazioni telefoniche” durante le indagini “quando le mafie comunicano con sistemi avanzati mentre noi lavoriamo ancora con penna e calamaio”.
Tornando ai fondi 
Pnrr, sulla capacità di saperli spendere e preservarli da interessi mafiosi, il procuratore Nicola Gratteri ha detto: “Al sud servono le stesse infrastrutture che ci sono in Veneto e in Lombardia. Serve l’alta velocità, treni a doppio binario e la possibilità che le merci possano partire dal porto di Gioia Tauro per arrivare con il treno fino in Germania. Abbiamo bisogno di università diverse, capaci di fare progettazione. Ecco, è di questo che abbiamo bisogno, – ha precisato Gratteri – invece ho visto progetti che fanno ridere”.

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fonte:https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/306-giustizia/95014-gratteri-mentre-l-italia-non-e-pronta-al-pnrr-la-mafia-si-organizza-per-metterci-le-mani.html