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Gli Onorevoli Cristian Iannuzzi del Gruppo Misto e Mirko Busto,Massimiliano Bernini e Silvia Benedetti del M5S sull’avvelenamento delle acqua nei pressi della discarica di Borgo Montello a Latina .Di tale discarica parlò molto Carmine Schiavone

ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08093

Dati di presentazione dell’atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 587 del 10/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: IANNUZZI CRISTIAN 
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 10/03/2016
Elenco dei co-firmatari dell’atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2016
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2016
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2016
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 10/03/2016
Stato iter: 

IN CORSO

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08093

presentato da

IANNUZZI Cristian

testo di

Giovedì 10 marzo 2016, seduta n. 587

CRISTIAN IANNUZZI, BUSTO, MASSIMILIANO BERNINI e BENEDETTI. — Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
Latina è la seconda discarica più grande del Lazio: i rifiuti nucleari confluiscono nella discarica di Borgo Sabotino, quelli urbani ed industriali invece nella raccolta di Borgo Mantello;
il 25 febbraio 2016, il comune di Latina ha pubblicato un’ordinanza comunale con la quale vieta l’utilizzo dell’acqua, proveniente da fonti e pozzi interni ed esterni al perimetro della centrale nucleare di proprietà della Sogin, situata a Borgo Sabotino, perché nelle falde acquifere sono presenti valori troppo alti di cloruro di vinile, uno dei maggiori agenti cancerogeni per l’essere umano e gli animali, utilizzato soprattutto per la fabbricazione di pvc;
in particolare, è vietato utilizzare l’acqua dei pozzi per qualsiasi uso: alimentare, igiene personale, uso agricolo nell’area compresa tra strada del Bottero fino al mare ed al confine con il canale delle acque alte, entro una distanza di 1 chilometro dal confine di proprietà della centrale;
la Sogin, Società gestione impianti nucleari, la società pubblica responsabile, in ottemperanza al decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, dello smantellamento degli impianti nucleari italiani (decommissioning) e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi prodotti dalle attività industriali, di ricerca e di medicina nucleare, attraverso una nota ufficiale sottolinea che «il clorulo di vinile è un analita estraneo al ciclo produttivo della centrale di Latina e che i valori riscontrati oltre la soglia di legge nella falda non sono riferibili agli interventi di decommissioning che sono portati avanti nel rigoroso rispetto della normativa». «Sogin – prosegue la nota – garantisce il proprio impegno a rimuovere tempestivamente dall’area di proprietà della centrale di Latina, qualora fosse rinvenuta, la fonte di tale inquinamento e a continuare i monitoraggi ambientali e radiologici i cui risultati saranno prontamente comunicati agli Enti di Controllo (Provincia di Latina, Comune di Latina e ARPA Lazio)»;
già nell’autunno del 2013 le analisi sui campioni di acqua prelevati nella zona della centrale avevano manifestato valori di cloruro di vinile fino a venti volte superiori rispetto a quelli fissati dalla legge che sono dello 0,5 microgrammi per litro;
il 17 gennaio 2014 Sogin, appena ricevuti i certificati di laboratorio, ha attivato le procedure standard, previste dalle normative vigenti e ha subito notificato quanto riscontrato agli enti preposti: comune di Latina, asl di Latina, provincia, regione. Immediatamente dopo, in ottemperanza al decreto legislativo 2 aprile 2006, n. 152, Sogin ha proceduto a redigere il piano di caratterizzazione su quanto riscontrato e ad avviare un’ulteriore campagna di monitoraggio estesa a 20 piezometri, riscontrando solo in alcuni di questi valori anomali. La seconda campagna ha mostrato, lungo il perimetro dell’impianto a valle dello stesso, l’assenza di valori anomali. Il 16 febbraio Sogin ha quindi inviato il piano di caratterizzazione alla conferenza di servizi che ha deciso con determina n. 225 del 2014 in data 5 settembre 2014 attraverso un piano di indagine specifico di estendere l’indagine specifiche al territorio circostante, anche a monte della centrale, dato che gli inquinanti rilevati in falda non sono riconducibili direttamente al ciclo produttivo dell’impianto. I composti alifatici clorurati vengono infatti impiegati per la pulitura a secco, come solventi per l’estrazione di particolari elementi chimici, nei processi di lavorazione della plastica, della gomma, della carta, di vernici, di adesivi e sono anche un prodotto della degradazione di tali materiali;
l’OCSE, per prima, nella raccomandazione del 26 maggio 1972 n. 128, ha formulato, a livello internazionale il principio «chi inquina, paga», affermando la necessità che all’inquinatore fossero imputati «i costi della prevenzione e delle azioni contro l’inquinamento come definite dall’Autorità pubblica al fine di mantenere l’ambiente in uno stato accettabile»;
Sogin ritiene che i valori rilevati oltre la soglia di legge non siano riferibili alle proprie attività, in quanto sono stati riscontrati analiti estranei al ciclo produttivo della centrale, e ribadisce che il rigoroso processo di verifiche in corso costituisce un ulteriore elemento di garanzia a tutela dell’ambiente e della popolazione;
l’avvelenamento delle acque che servono alla popolazione per bere, per l’igiene personale, per annaffiare campi e abbeverare animali da allevamento e che finiscono poi per inquinare il mare è un fenomeno preoccupante per una zona ad alta intensità abitativa, soprattutto d’estate, dove sono lamentati da anni casi di tumore, soprattutto alla tiroide, maggiori rispetto ad altre aree;
il decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31 ha affidato a Sogin il compito di localizzare, progettare, realizzare il parco tecnologico, comprensivo del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani, compresi quelli prodotti dalle attività di medicina nucleare, industriali e di ricerca, che continueranno a generare rifiuti anche in futuro. Nel deposito, un’infrastruttura ambientale di superficie, saranno definitivamente smaltiti in massima sicurezza circa 75.000 metri cubi di rifiuti a bassa e media attività e custoditi temporaneamente circa 15.000 metri cubi rifiuti ad alta attività, destinati al deposito definitivo in struttura profonda (deposito geologico). Il parco tecnologico sarà un centro di ricerca aperto a collaborazioni internazionali, dove svolgere attività nel campo del decommissioning, della gestione dei rifiuti radioattivi e dello sviluppo sostenibile in accordo con il territorio interessato;
la discarica di Borgo Montello, nata nel 1971, è cresciuta a dismisura inquinando con il suo percolato la falda acquifera sottostante e il vicino fiume Astura quello che un tempo era un tessuto agricolo sano. Attualmente è gestita da Indeco (gestore completamente privato) e Ecoambiente, società partecipata tramite Latina Ambiente che ne detiene il 51 per cento, e a sua volta partecipata dal comune di Latina per un identico 51 per cento;
i principali imputati per l’inquinamento (ancora in corso) della falda idrica sottostante la discarica sono i primi bacini del sito non impermeabilizzati e riconducibili, oggi, principalmente alla gestione partecipata del comune, Ecoambiente;
la relazione presentata dall’Arpa nel 2014 confronta i dati delle analisi sui piezometri (interni ed esterni) tra il triennio 2006-2008 e l’ultimo quadriennio 2009-2013 mostrando un lento e progressivo migrare degli inquinanti dagli «epicentri» verso zone esterne; questo farebbe sì che la sua concentrazione si abbassi negli «epicentri» andando a aumentare leggermente in zone limitrofe verso cui è avvenuta la diffusione;
nel 2014 l’operazione « Evergreen» condotta dalla procura e squadra mobile di Latina ha portato alla luce la distrazione sistematica, verso paradisi fiscali grazie a operazioni illecite, di risorse economiche destinate al fondo previsto dal decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152 per la realizzazione dei lavori di bonifica da effettuarsi una volta dismessa la discarica;
nel gennaio 2016 il GIP ha disposto i sigilli al sito Indeco, perché ormai saturato, nonostante la società procedesse con gli abbancamenti di rifiuti –:
se i Ministri interrogati siano informati dei fatti esposti;
quali iniziative intendano adottare affinché, per quanto di competenza, vengano accertate le cause dei valori anomali della concentrazione di cloruro di vinile e degli altri inquinanti e, individuata la sorgente contaminante, si provveda alla bonifica dei territori interessati;
se intenda promuovere, anche per il tramite dell’Istituto superiore di sanità, indagini epidemiologiche riguardo alla popolazione umana ed animale;
se i Ministri interrogati, per quanto di competenza e considerato il coinvolgimento della Sogin, intendano assumere iniziative per chiarire le responsabilità e promuovere il riconoscimento dei danni economici e sanitari procurati all’ambiente ed agli abitanti del territorio interessato dall’avvelenamento delle acque;
considerato il grave inquinamento delle falde acquifere accertato nel territorio compreso tra i Borghi di Latina Sabotino e Montello, se i Ministri interrogati non ritengano opportuno escludere il sito dell’ex centrale nucleare di Latina dal novero dei siti candidati a divenire deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani. (5-08093