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Gli appalti dell’inchiesta Verdini dal Lazio alla Sardegna. Quei 400 milioni agli amici

di Giuliano Foschini, Andrea Ossino – La Repubblica

Le mani della cricca sulle gare che riguardavano gran parte del territorio nazionale

30 DICEMBRE 2023 ALLE 01:05

Tra gli aspetti che più inquietano il governo c’è il conflitto di interessi del ministro Matteo Salvini (il cognato che lavora, nelle migliori delle ipotesi, come lobbista di alcune sue società controllate). Ma c’è anche la necessità di capire come siano stati gestiti gli appalti dalle società di Stato. A leggere gli atti della Procura di Roma si parla di oltre 400 milioni di euro affidati ad aziende amiche.

Hanno dato la possibilità di predisporre al meglio le offerte, di cucirle sul bando e hanno consentito agli imprenditori direttamente con i rup e componenti delle commissioni aggiudicatrici addirittura in sede di valutazione delle offerte” scrive infatti la gip Francesca Ciranna di quel sistema con cui una schiera di imprenditori, con la mediazione della Inver targata Verdini, è riuscita a mettere le mani sugli appalti dell’Anas. È una fetta della torta piuttosto consistente. Celata dietro sigle come DG 1/20 o DGACQ 60/20. Ma dietro gli acronimi ci sono soldi. Tanti soldi. Come nella gara DG 161/20 del maggio 2021. Il lotto 13 per essere più precisi. Quello che riguarda il Lazio, “per un importo complessivo di 50 milioni di euro” . Oppure i tre lotti della gara DG 105/21: 180 milioni per gli impianti delle gallerie. Un bando importante, redatto dall’indagato Veneri, che insieme al collega Cedrone si è dato parecchio da fare per fare arrivare informazioni riservate a Fabio Pileri, il socio dei Verdini.

A quanto pare Pileri non era l’unico imprenditore che avrebbe avvicinato funzionari Anas. Insieme a Verdini infatti nel maggio del 2022 incontra un altro dipendente della compartecipata, Domenico Petruzzelli, “in un momento in cui apprendono asseriti tentativi di società concorrenti di avvicinare altri funzionari Anas”, si legge negli atti. “Tu non me conosci…tu lo sai che so in grado a fa….è questione che serve un sostegno politico”, dice Pileri facendo intendere che potrebbe influenzare il futuro professionale del dirigente.

Gli appalti sono come la droga, occorre parlarne con discrezione. Per questo quando si discute del bando DG 1/20, il 22 giugno, gli indagati lasciano i telefoni in bagno e chiedono di attivare un disturbatore di frequenze. Perché la gara riguarda la “manutenzione straordinaria per il risanamento strutturale di gallerie” e in ballo ci sono lavori in Veneto, Friuli ed Emilia per 10 milioni di euro, in Sardegna per 5 milioni, in Puglia per 10 milioni, come in Basilicata. A beneficiarne spesso è l’indagato Ciccotto, che “in concomitanza col l’inizio (luglio 21) del rapporto di fatturazione con la Inver … risulta aggiudicatario di gare bandite da Anas per un importo complessivo superiore di 100 milioni di euro”, ha scoperto la Finanza.

Il Molise, l’Umbria e la “Tirrenica Area Compartimentale Lazio”. Gli appalti sospetti sono tanti, anche se le contestazioni non riguardano tutte le gare. Almeno al momento. Almeno a giudicare da come parlavano gli indagati al telefono nel giugno del 2022: “60 milioni in 3 anni so’ tanti lavori e te li fai tutti….sei partito in Umbria e hai fatto in Lazio, hai fatto 50 milioni, non saranno stati 50 saranno stati 30, come li quantifichiamo? – dicevano al telefono dalla Inver sperando di guadagnare qualcosa in più -Bisogna parlarci adesso in maniera chiara….stiamo a chiedere veramente un decimo de tutto…poi uno non le quantifica ste cose, ma so’ tanti eh! Tanta roba”.

Fonte:https://www.repubblica.it/politica/2023/12/30/news/lega_nomine_spoils_system-421781399/?ref=RHLF-BG-P3-S2-T1