GIUDICE IN AFFARI CON UN MAFIOSO: IMBARAZZO DELL’ANM
Il “caso” del Procuratore Capo della Repubblica di Crotone, in affari con il marito della sua segretaria condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa, sta facendo discutere.
Si teme che “le situazioni di “contiguita’” fra magistrati e ambienti compromettenti siano molte e non solo al sud “, sostengono esponenti del CSM. Piergiorgio Morosini, dell’Esecutivo dell’Associazione Nazionale Magistrati, ha detto, fra l’altro:
“Sullo sfondo di questa vicenda c’è il tema della credibilità della Magistratura in terre connotate dalla pervasiva presenza di “mafie” storiche. Oggi l’ordinamento fornisce antidoti incisivi per prevenire incrostazioni ed intrecci pericolosi fra istituzione giudiziaria e malavitosi, dalla temporaneità degli incarichi direttivi a quella delle funzioni, dall’effettivo controllo degli incarichi extragiudiziari all’incompatibilità parentale”.
Noi siamo certi che la provincia di Latina non sia interessata da fenomeni del genere anche se siamo stati scossi dalle recenti notizie riportate dalla stampa relativamente al “caso Fondi” ed all’invio da parte dei Carabinieri delle informative DIRETTAMENTE alla DDA in quanto “la rete di interessi ha finito per coinvolgere anche la Procura di Latina”.
Noi chiediamo con forza al Ministro della Giustizia ed al CSM di disporre subito una inchiesta che serva a fugare al riguardo ogni dubbio.