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Giovani morti nelle guerre di Camorra: in dieci anni ammazzati 85 ragazzi.Se questa non é guerra diteci cos’altro é!!!!!!


Giovani morti nelle guerre di Camorra: in dieci anni ammazzati 85 ragazzi
Una vera strage che non ha risparmiato le nuove leve della malavita organizzata. Tra loro tanti poco più che maggiorenni

09/06/2016

di REDAZIONE

NAPOLI. Sono cifre che fanno rabbrividire. Morti ammazzati dalla camorra che nel giro di dieci anni ha sterminato un’intera generazione. Sono 85 i ventenni che sono stati assassinati dai clan in dieci anni ma il dato che più preoccupa e più fa male è che negli ultimi quattro anni sono 42 i morti e addirittura in poco più di 12 mesi 21 ragazzi sono stati assassinati. Ma cosa sta succedendo nella camorra napoletana??La polverizzazione delle cosche più importanti ha fatto si che i boss della camorra, quelli di alto livello, siano finiti in carcere. Schiacciati dal 41 bis e dagli ergastoli. Poi gli eserciti che hanno condotto le guerre per anni e anni nelle zone del centro cittadino, nelle zone periferiche sono finiti in carcere. Infine, i pentiti:?decine e decine di collaboratori di giustizia che hanno in pratica condannato al carcere a vita molti degli affiliati. È successo allora che ragazzini, appena ventenni, sono finiti inghiottiti in un vortice senza fine che li ha trascinati nel baratro della violenza.

Orde di minorenni o appena maggiorenni hanno impugnato una pistola ed hanno fatto fuoco. Contro i loro coetanei che a loro volta avevano organizzato altri clan. È nata così la faida delle paranze dei bambini. Prima al centro storico, dove si combattono i Sibillo contro i Giuliano. Poi a Ponticelli dove ci sono i De Micco. Adesso l’allarme è scattato a Secondigliano dove invece a fare fuoco sono i ragazzini delle paranze della Vanella Grassi e degli Abbinante. Ecco cosa sta accadendo a Napoli e perché risulta difficile arginare un fenomeno che è poi alimentato ancora di più dai dal falso mito dei soldi facili. I ragazzi, inesperti, e con la voglia di fare “carriera” impugnano la pistola e partono con le “stese”. Un modo per ordinare a tutti di sottostare, di abbassare la guardia e di distendersi a terra. Ne hanno fatte decine e decine a Napoli negli ultimi mesi: al rione Sanità dove è morto Genny Cesarano, a Forcella dove è morto Maikol Giuseppe Russo. Due vittime innocenti di sparatorie che hanno portato negli anni ad una strage che in parte è stata silenziosa, come negli anni della faida di Scampia e Secondigliano, molto più roboante quella invece degli ultimi mesi dove sono stati uccisi diversi ragazzi e dove l’attenzione mediatica è stata molto alta. Sono in corso serrate indagine delle forze dell’ordine, della Procura di Napoli e di quella di Napoli Nord ma per ora si cintura una zona e ne sparano in un’altra in un vortice senza fine.

fonte:www.internapoli.it