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“Giornalista io ti ammazzo”: condannato il vicepresidente di Confindustria che aveva minacciato il cronista dell’Espresso

L’Espresso, 27 febbraio 2018

Giornalista io ti ammazzo”: condannato il vicepresidente di Confindustria che aveva minacciato il cronista dell’Espresso

Un anno e 2 mesi per l’industriale Barzaghi che nel 2013 aveva intimidito Fabrizio Gatti dopo l’intervista sulle infiltrazioni criminali al nord

DI REDAZIONE

L’industriale Mario Barzaghi, vicepresidente di Confindustria di Monza e Brianza all’epoca dei fatti, è stato condannato oggi a un anno e due mesi di reclusione per violenza privata e minacce nei confronti del giornalista de L’Espresso, Fabrizio Gatti. Condannata a otto mesi anche la figlia, Giovanna. Soltanto per lei il giudice del Tribunale di Monza, Letizia Anna Brambilla, ha disposto la sospensione della pena e la non menzione. Il pubblico ministero, Luigi Pisoni, aveva chiesto sei mesi per l’imprenditore, già raggiunto da altra precedente condanna, e l’assoluzione per la figlia. La difesa, affidata allo studio dell’avvocato Raffaele Della Valle, aveva invece chiesto la piena assoluzione dei due imputati per non aver commesso il fatto.

Barzaghi, oltre a essere un famoso industriale nel settore dell’arredamento, aveva fondato una società, la “+Energy”, con l’ambasciatore di Matteo Salvini in Brianza, Giacinto Mariani, allora sindaco leghista di Seregno e il comandante della locale compagnia dei carabinieri, il capitano Luigi Spenga. La “+Energy”, che importava pannelli fotovoltaici dalla Cina, aveva quindi stipulato un accordo di collaborazione con un’altra società, la Simec, successivamente messa sotto sequestro dalla sezione di prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere perché legata a un prestanome di vertice del clan dei casalesi.

Gatti, che stava svolgendo un’inchiesta sull’infiltrazione criminale al Nord favorita dalla crisi economica, il 10 aprile 2013 aveva intervistato l’allora vicepresidente provinciale di Confindustria nella sua azienda. Alla fine dell’intervista, dopo aver ammesso il coinvolgimento nella società “+Energy” come azionisti occulti del politico leghista e dell’ufficiale dei carabinieri, Barzaghi aveva tentato di far cancellare la registrazione minacciando di morte e trattenendo il giornalista nel suo ufficio alla presenza della figlia Giovanna, fino all’arrivo del socio-comandante di compagnia, poi trasferito. Alla pubblicazione dell’inchiesta “ Brianza, tra Lega e clan ” e delvideo “Giornalista io ti ammazzo” , i tre soci della “+Energy” avevano risposto con altrettante cause civili per un ammontare complessivo di 28 milioni di richieste di risarcimento. Richieste respinte dal giudice in primo grado o in appello. L’ambasciatore di Salvini, Giacinto Mariani, è stato poi costretto alle dimissioni nel settembre 2017 dopo le inchieste della Procura di Monza e della Direzione distrettuale antimafia su presunti favori tra la giunta comunale di Seregno e un imprenditore edile in contatto con la ‘ndrangheta.

La difesa farà probabilmente ricorso in Appello. «La sentenza del giudice Letizia Anna Brambilla», ha commentato Gatti presente all’udienza, «riconosce il puntuale lavoro della Procura di Monza e riafferma il diritto all’informazione in una terra, la Brianza, dove l’infiltrazione più o meno consapevole della criminalità organizzata non permette più scorciatoie o disattenzioni da parte di imprenditori e politici».