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Gare al ribasso e nuovi tagli è allarme per le autostrade – Genova

Manutenzione sempre più rara, denuncia dei sindacati: “molte imprese assumono operai con contratti da braccianti e li usano come edili”

di MARCO PREVE

Gare al ribasso e nuovi tagli è allarme per le autostrade
Manutenzione troppo scarsa sulle autostrade liguri 

Come stanno le autostrade del primo tronco ligure genovese? Quelle su cui ogni giorno transitano centinaia di migliaia di automobilisti. Non troppo bene secondo i sindacati che denunciano i rischi per viadotti e gallerie di Aspi (Autostrade per l’Italia del gruppo Benetton), derivanti da una politica di tagli nei confronti delle società “in house” che da decenni si occupavano dei lavori di pavimentazione e, soprattutto, di monitoraggio e programmazione delle manutenzioni.

Le foto che pubblichiamo testimoniano di una condizione di solette e piloni del tronco genovese non ottimale. Nessuna situazione di pericolo, è bene precisarlo, ma un clima di preoccupazione esiste, sia tra i lavoratori che nelle istituzioni per alcune scelte aziendali. Il Ministero dei Trasporti è stato sollecitato ad occuparsi di questi aspetti.
“Abbiamo due ordini di preoccupazione — spiega Silvano Chiantia, segretario genovese della Fillea Cgil — . Da un lato i tagli per il personale di Aspi e delle società controllate, quando ci sarebbero tutte le condizioni, anche economiche, per garantire lavoro. Il secondo aspetto riguarda il futuro della manutenzione delle autostrade, sulla quale nutriamo forti perplessità”.

Il primo tassello di questi timori è rappresentano da Pavimental e Spea, due società in house con sedi e dipendenti in tutta Italia e anche a Genova, per le quali Aspi ha impostato un piano di tagli: 162 dipendenti in esubero per Pavimental che si occupa perlopiù di lavori di asfaltatura. Per Spea si chiede una riduzione di costi pari a 3 milioni e mezzo, che si traducono in alcune decine di posti di lavoro. Ma Spea è la società che svolge per Autostrade un compito espressamente stabilito dalla legge per i concessionari di un servizio pubblico: ovvero la manutenzione. Sono i tecnici ultraspecializzati di Spea che vigilano sull’“ammaloramento”, ossia il deterioramento di opere murarie e pavimentazioni stradali. Con sopralluoghi trimestrali e con verifiche più approfondite attraverso mezzi speciali come il “by bridge” e le autopiattaforme — una o due volte all’anno, laddove il calcestruzzo mostra segni di deterioramento più evidenti.
Mentre il tavolo sindacale è aperto, Aspi ha già iniziato a modificare i compiti di Spea. Ad esempio, con una disposizione che ha manlevato la società dalle verifiche alle barriere di sicurezza, sia i new jersey che quelle metalliche. E’ probabile che Autostrade per l’Italia procederà con professionalità interne a questo tipo di controllo, oppure con appalti esterni, ma i sindacati denunciano il rischio di un eventuale decadimento della qualità.
Tra l’altro, proprio in questi giorni anche in Liguria, Aspi sta procedendo a marce forzate alla sostituzione dei new jersey più usurati o comunque a quella dei “tirafondi”, che sono poi i grandi chiodi che fissano a terra le barriere di cemento.

Un’operazione decisa dopo la tragedia del 28 luglio scorso, quando sull’autostrada Bari-Napoli vicino ad Avellino un pullman carico di pellegrini al quale si era rotto l’impianto frenante precipitò da un viadotto e morirono 39 persone. Le indagini hanno nel mirino proprio l’usura dei new jersey. Tra l’altro, la sostituzione delle barriere deve avvenire con altre sottoposte a collaudo. Accanto al deterioramento dei materiali la Fillea Cgil denuncia anche quello dei diritti dei lavoratori.

“La politica degli appalti al massimo ribasso sta galoppando  –  spiegano i sindacalisti degli edili  –  siamo arrivati anche a riduzioni del 45% e c’è da chiedersi, anzi rivolgiamo la domanda alle autorità, prefettura in primis, come sia possibile per un’impresa fornire

un servizio adeguato con queste tariffe”.
L’altra nota dolente è quella dei “contadini”. “Molte imprese  –  dicono da Fillea  –  assumono operai con contratti da braccianti agricoli, ufficialmente per lavori di giardinaggio o sfalciamento, ma in realtà per impiegarli anche come edili. Naturalmente con un grande risparmio. E intanto il pedaggio aumenta “.
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