Gaeta all’attenzione di DDA e forze dell’ordine.Non é la prima volta che DDA,DIA ecc,debbono interessarsi di situazioni esistenti nella città del Golfo,”provincia di Casale”,come la definì Carmine Schiavone riferendosi a tutto il territorio del sud pontino. Un territorio che avrebbe dovuto avere perciò un’attenzione maggiore e particolare ,stante l’altissimo livello di pervasività delle mafie e la massiccia penetrazione mafiosa nel suo tessuto economico – e,forse,anche politico ed istituzionale –, da parte delle istituzioni centrali ma che,purtroppo,è stato lasciato nel più assoluto abbandono e con un impianto burocratico ,investigativo e quant’altro,di scarso livello. Una sola volta é stato mandato a Latina un Prefetto di tutto rispetto –il Dr.Bruno Frattasi – ma é stato subito mandato via,promosso a mansioni superiori,appena……………ha osato affrontare il “caso Fondi”.

I carabinieri di Gaeta, su delega della Direzione distrettuale antimafia di Roma, hanno acquisito tutti i documenti relativi al bando e alla gara che ha visto vincitrice la ditta Ecocar di Angelo Deodati nell’appalto sulla gestione dei rifiuti a Gaeta. A questo proposito è bene ricordare come la Ecocar sia stata colpita nei mesi scorsi da ben due interdittive antimafia, emesse dalle Procure di Roma e Caserta, perchè a rischio infiltrazione mafiosa. Per questo motivo ne fu deciso dall’ex prefetto di Latina il commissariamento. Provvedimento impugnato dalla proprietà e poi sospeso dal Tar.
Anche l’Anticorruzione di Cantone si è recentemente interessata alla vicenda, anche perchè la ditta vanta già una ben nota storia giudiziaria. A cominciare dagli arresti avvenuti 13 anni fa nella “Pomeziopoli” che portò in carcere oltre al patron Deodati anche politici del Comune di Pomezia per mazzette sull’appalto. E poi continuata con l’indagine di Malagrotta del “Supremo” Manlio Cerroni che con Deodati è collaboratore di vecchia data. Vedi sequestro della Pontina Ambiente.
Insomma per la Dda bisogna tenere alta l’attenzione e allora hanno preso tutti gli incartamenti relativi ad un servizio che alla fine dovrebbe valere circa 50 milioni di euro. Oltre a questo c’è un altro aspetto da sottolineare. Ovvero che i militari dell’Arma hanno avuto mandato di sequestrare anche tutta la documentazione relativa all’organico completo del Comune di Gaeta. Come se voessero vederci chiaro sulle relazioni, le parenetele e i collegamenti tra ditta e Comune.