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Frosinone – Usura, sequestrati 5 milioni di beni

Beni per oltre 5 milioni euro sono stati sequestrati ai cugini Antonio e Marcello Matassa. L’operazione di ieri segue gli arresti del 17 settembre scorso, allorquando, in 5 finirono nella rete delle fiamme gialle con l’accusa di usura, estorsione e associazione per delinquere, oltre a reati di natura economica.

Il tesoro dei Matassa, così l’hanno definito gli investigatori, scoperto dal Nucleo di Polizia Tributaria di Frosinone, diretta dal capitano Giovanni De Luca, era costituito da investimenti immobiliari (5 complessi immobiliari per circa 3 mila metri quadri di fabbricati) investimenti mobiliari (3 società di capitali e una società di persone), conti correnti, investimenti in borsa e 4 autovetture di lusso (tra cui 2 BMW e una Porche CayenneS) nonché numerosi autoveicoli industriali della General Costruzioni società anch’essa sottoposta a sequestro. Questa seconda operazione di natura patrimoniale è stata coordinata dal Pm dottoressa Maria Perna e decisa dal Gip del Tribunale di Cassino, dottor Mancini, che ha emesso il provvedimento di sequestro. Di particolare rilievo in questa seconda trance d’indagini è la fitta rete di rapporti che i cugini Matassa avrebbero intrattenuto con la criminalità locale, o meglio con soggetti giudicati sensibili da un punto di vista investigativo. In tal senso non si escludono nuovi sviluppi. Nel corso delle indagini è stato accertato un giro usuraio per oltre 5 milioni di euro e un’approfondita analisi dei flussi finanziari, posta in essere attraverso mirati accertamenti bancari e tecnici (ricostruzione delle girate, individuazione delle firme di girata ed individuazione dei soggetti che materialmente incassavano i titoli di credito) hanno consentito di identificare e deferire all’Autorità Giudiziaria di Cassino 9 soggetti (per lo più pregiudicati tutti fra loro legati anche da rapporti di parentela) che provvedevano al riciclaggio ovvero al reimpiego dei proventi illeciti provenienti dai delitti commessi dal sodalizio criminale. Nell’ambito di tali accertamenti, è stato riferito dalla Guardia di Finanza durante la conferenza stampa di ieri al comando provinciale, si stanno ora verificando i rapporti degli arrestati con altri soggetti dediti ad attività criminali sul territorio ciociaro, non si escludono nuovi sviluppi. Non finisce qui.
Vincenzo Caramadre

(Tratto da Il Tempo)