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Frosinone: Operazione Bingo, 4 arresti nel Frusinate

AVEVANO TROVATO IL MODO PER NON AVERE CONCORRENZA

Frosinone 7 Luglio 2009 – Voleva essere una richiesta implicita affinché l’attività concorrenziale chiudesse e non arrecasse più “fastidio” alla propria. Per ben otto volte (dal 2004 allo scorso anno) ed in alcuni casi nel giro di pochi giorni aveva ordinato l’incendio della sala Bingo di Ferentino sita sulla via Casilina al solo fine di scoraggiare il titolare e proseguire con la sua sala Bingo in maniera “tranquilla”, senza essere disturbato dalla concorrenza. Ma alla fine la Polizia ha scoperto il suo gioco incastrandolo a seguito di una lunga e complessa attività d’indagine che ha portato all’arresto Aldo Coiante, odontotecnico 51enne nativo di Pozzuoli e residente a Roma ma specialmente titolare dapprima della sala Bingo situata lungo la via Maria di Frosinone (nei pressi dell’albergo Bracaglia) e poi spostatosi a dirigere quella di via Marittima.

“Una vera e propria mente di un’organizzazione di stampo criminoso che va verso l’associazione mafiosa poiché andava al di là dei semplici interessi individuali del singolo” ha dichiarato il Procuratore Distrettuale Antimafia Giancarlo Capaldo durante la conferenza stampa che ha illustrato l’operazione denominata “Bingo” coordinata dalla Dia di Roma. Ad “aiutare” il paramedico di Roma, altri 4 uomini (di cui tre agli arresti ed uno ricercato) ognuno con un proprio compito preciso. In manette sono finiti anche Gianluca Marcoccia, 36 enne di Frosinone, dipendente della sala Bingo di Coiante, che pianificava la logistica garantendo le vie di fuga ed offrendo alloggio ai due esecutori materiali degli attentati, Gabriele Piras, 49 anni ed Ivan Emiliozzi, 31 anni, entrambi di Roma.
“Ad un anno dall’ultimo evento criminoso siamo riusciti a risalire gl autori di questi gesti che avevano carattere non solo intimidatorio ma anche distruttivo – ha dichiarato il dirigente della Squadra Mobile di Frosinone, Carlo Bianchi – con matrice estortiva. Coiante cercava in questo modo di opporsi alla “resistenza” dell’attività concorrenziale di Ferentino attraverso questi ripetuti atti intimidatori che sfociavano negli incendi del locale di Via Casilina”. I capi di imputazione vanno dall’ “incendio” a “distruzione e crollo di edifici(con il conseguente pericolo per la pubblica incolumita’, visto che in un caso la strada Casilina è stata chiusa per diverse ore rappresentando, l’incendio, una situazione di pericolo per coloro che potevano passare), “estorsione”(poiché durante uno degli attentati due di loro, Piras ed Emiliozzi, si impossessarono di gioielli di proprietà di alcune donne di servizio del locale) e “detenzione di esplosivo”.

“Un primo eccellente risultato dell’ottimo lavoro svolto dalla Squadra Mobile di Frosinone – ha asserito il Questore Alfonso Maria La Rotonda – nonché un primo risultato di un’operazione che proseguirà con ulteriori sviluppi poiché si sta proseguendo con le indagini al fine di individuare ulteriori fiancheggiatori dell’attività illecita”. Alla base di tutto, quindi, l’attività economica dell’odontotecnico romano il quale oltre a gestire la sala bingo di Frosinone, era titolare di un night club all’Eur, un ristorante della capitale (la cui gestione è affidata però alla consorte) e di un’altra sala Bingo del cassinate aperta nel 2005 ma chiusa l’anno successivo. L’uomo ha inoltre svolto attività paramedica anche a Fiuggi. A breve avrebbe dovuto riaprire la sala bingo di via Marittima (all’interno della quale è stato tratto in arresto questa mattina) ma il suo intento non è andato a buon fine.

A mettere fine al suo piano di azzeramento della concorrenza sono stati gli agenti della Squadra Mobile di Frosinone. Sia Coiante che Marcoccia sono stati associati presso la casa circondariale di Frosinone, Emiliozzi presso un carcere romano mentre Piras (con precedenti penali alquanto gravi come omicidio e rapina) si trovava già agli arresti.
Sonia Costa

(Tratto da TgEU)