E’ IL CANE CHE SI MORDE LA CODA. SE LE PROCURE ORDINARIE NON SONO ATTIVE SUL PIANO DELLA LOTTA ALLE MAFIE, ANCHE L’AZIONE DELLE FORZE DELL’ORDINE E’ INADEGUATA.
Ci sono Procure e Procure. Dipende tutto dalla sensibilità dei relativi capi. E dalle loro esperienze.
Stiamo parlando di azione di contrasto e di lotta alle mafie.
Stanno facendo un lavoro eccellente, pur con tutti i limiti derivanti dalla carenza di uomini, mezzi e quant’altro, quelle di Tivoli-Guidonia-dove c’è il Procuratore De Ficchy-, di Civitavecchia –dove c’è il Dr. Amendola – e di Velletri-dove da poco c’è il Procuratore Piro.
Anche quella di Cassino si sta attivando, dopo i cambiamenti ai vertici.
Di quelle di Latina e di Frosinone non possiamo dire la stessa cosa, malgrado la situazione gravissima in cui si trovano le due province ormai invase dalle mafie.
Allora Capo dello Stato, CSM e Ministero della Giustizia si diano una mossa per cambiare i vertici.
Ma qual’è la situazione in queste due province, soprattutto in quella di Latina?
A Frosinone fortunatamente è arrivato il Colonnello Salato che sta operando bene. Si cominciano ad vedere i primi frutti. C’è solamente ora da definire i casi del Prefetto, del Questore, del Comandante Provinciale dei Carabinieri e del Procuratore Capo che vanno sostituiti al più presto, se si vuole impostare un’azione incisiva contro le mafie.
A Latina è un dramma con i vertici della Guardia di Finanza e con la Procura della Repubblica.
Si fa scarsa, scarsissima azione antimafia e così non può durare a lungo.
Bisogna cambiare: Ed anche presto.