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Formia, 29 settembre 2012: un’intera giornata di lavoro davvero indimenticabile per l’alto livello raggiunto dalla nostra Associazione che da oggi si estende alla Campania ed all’Abruzzo e Molise.

Gli amici che hanno ritenuto o non sono stati in grado per vari motivi di partecipare sabato 29 settembre u. s. agli eventi a Formia che hanno riguardato le attività della nostra Associazione hanno perso l’occasione di assistere al raggiungimento del punto più alto da un’Associazione antimafia seria come la nostra.

La mattina c’è stata la riunione del Consiglio Direttivo durante la quale si è proceduto ad assumere due importantissime decisioni:

1) la cooptazione nello stesso Direttivo di due validissime amiche:

l’avv. Anna Maria Mauro della Direzione della RAI di Napoli e dell’Avv. Patrizia Menanno del Foro di Cassino;

2) la creazione di due Sezioni dell’Associazione nelle regioni della Campania e dell’Abruzzo e Molise.

Della prima Responsabile è il Cancelliere Carlo Lubrano, della seconda Romano De Luca, due combattenti di prima linea.

Entrambi già facevano parte del Consiglio Direttivo dell’Associazione.

Da oggi in avanti, quindi, l’Associazione Caponnetto non si occupa più solo dei problemi del Lazio, ma anche di quelli della Campania e dell’Abruzzo e Molise.

Come si vede, a 10 anni dalla costituzione dell’Associazione, si sono andate grado a grado selezionando una struttura organizzativa ed una sua classe dirigente di alto profilo e di un livello di capacità aggressiva dei fenomeni mafiosi nella aree più “calde” del Paese dove corruzione e mafie la fanno da padrone assolute.

E questa rinnovata struttura ha avuto l’occasione, già al momento della sua costituzione il 29 scorso, della prima prova del fuoco nel territorio della Campania:

un forte documento di polemica e di condanna nei confronti del Sindaco di Sorrento che in talune dichiarazioni alla stampa ha sostenuto che… a Sorrento non c’ è la camorra.

Buon per lui e per i cittadini di Sorrento, ma è proprio così???

Per quanto riguarda il Molise già nei prossimi giorni provvederemo a consegnare alla Guardia di Finanza un voluminoso dossier che riguarda alcuni problemi che riguardano quel territorio e non solo.

Questo, la mattina di Sabato 29 settembre.

Nel pomeriggio e fino a tarda sera, nello stesso albergo dove si è riunito il Consiglio Direttivo, si è svolto il preannunciato Convegno che ha registrato una partecipazione massiccia di amici provenienti da varie parti del Centro Italia e che ha visto come relatori su un tema delicato ed importante qual’è “Quali strategie di contrasto: l’antimafia della retorica e delle commemorazioni o quella dell’indagine e della denuncia?” il Presidente della 2° Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione Esposito, il Procuratore Aggiunto e Coordinatore della DDA di Napoli Cafiero de Raho, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Latina Kalenda, Nello Trocchia de Il Fatto Quotidiano e dell’Espresso, Rita Pennarola della Voce delle Voci ed altri.

Una giornata impegnativa, dalla mattina fino a sera inoltrata, della quale siamo oltremodo fieri.

Nella mattinata, durante la riunione del Consiglio Direttivo, abbiamo trattato d elle iniziative intraprese dall’Associazione nei confronti dei Ministri della Giustizia e dell’Interno per la riorganizzazione e la qualificazione degli impianti giudiziari ed investigativi del Lazio, della proposta ai Sindaci della provincia di Latina di costituire gli Osservatori comunali contro la criminalità e del documento redatto, sempre dalla nostra Associazione, in relazione alle proposte contro le mafie e la corruzione nella Pubblica Amministrazione.

Oltre alla rituale attività di routine di scavo, indagine e denuncia, per la quale abbiamo costituito un apposito nucleo di 4 amici particolarmente preparati, sono già in corso i preparativi per lo svolgimento di un altro convegno in un altro territorio “caldo”, dopo le iniziative già assunte per Terracina e Formia, questa volta a Cassino il prossimo 27 ottobre.

Vogliamo far sentire il nostro fiato sul collo ai mafiosi e, al contempo, stimolare le istituzioni, soprattutto le Procure ordinarie del Basso Lazio e le locali forze dell’ordine, a cominciare a lavorare sul serio contro le mafie.

Cosa che, purtroppo, finora, fatta qualche rarissima eccezione, non è avvenuto affatto.

E questo non è più tollerabile.