LOMBARDIA – Si moltiplicano le inchieste ed è record di beni confiscati, ma il Pirellone riduce lo stanziamento per la lotta alla ‘ndrangheta & C.
DI LORENZO GIARELLI – Il Fatto Quotidiano
13 DICEMBRE 2023
La Lombardia taglia i fondi per l’Antimafia. Di più: li dimezza – da circa 3 milioni a meno di 1 milione e mezzo – e talvolta addirittura li azzera, per alcuni progetti. “Colpa dei tagli imposti da Roma”, si giustifica una fonte della giunta di centrodestra guidata da Attilio Fontana, ma la scelta di applicare tagli lineari alle spese e di colpire in particolar modo le attività dell’antimafia è tutta politica. “È inaccettabile – attacca il consigliere regionale Pd Paolo Romano, che per primo si è accorto del taglio – faremo una battaglia in sede di approvazione del bilancio”. Per il M5S, così “Fontana dà un messaggio di benvenuto alle mafie”.
I tagli sono messi nero su bianco nelle tabelle allegate al bilancio di previsione 2024-2026, approvato dalla giunta e inviato alle commissioni regionali per la discussione e l’ok definitivo.
Nel settore “Difesa e sicurezza”, la cui responsabilità politica è dell’assessore Romano La Russa, fratello di Ignazio, si leggono numeri in picchiata per l’anno prossimo. Qualche esempio? La voce più significativa è quella che riguarda il “contributo agli enti locali per il recupero e l’utilizzo a fini sociali o istituzionali dei beni confiscati alla criminalità”. Nel 2023 la Regione ha speso 1.945.039 euro, dunque quasi 2 milioni dei 2,5 stanziati l’anno precedente. Parecchio rispetto al milione e 200 mila euro messi in conto per il 2024, neanche la metà di quanto previsto a fine 2022. Discorso simile vale per i “contributi ai concessionari per il recupero e il riutilizzo ai fini sociali dei beni confiscati alla criminalità organizzata”: se quest’anno la Lombardia ha speso 300 mila euro, l’anno prossimo prevede di trasferirne soltanto 100 mila. E ancora. Altra voce cesoiata è quella dei “trasferimenti ad amministrazioni locali per azioni orientate all’educazione e alla legalità”. Nel 2023 la spesa corrente è stata di 25.091 euro, in linea con quanto previsto a inizio anno. Per il 2024, la Regione non prevede neanche un euro per questo capitolo e così sarà fino al 2026. Dai tagli non si salvano neppure i “trasferimenti correnti ad amministrazioni centrali per iniziative a sostegno delle vittime della criminalità e della mafia”: sforbiciata da 140 a 100 mila euro. È quasi del 90 per cento invece il taglio sui “trasferimenti correnti ad amministrazioni locali per iniziative a sostegno delle vittime della criminalità e interventi per la prevenzione”, perché la Regione passa da 262 mila euro spesi (ancor più dei 254 previsti nel 2022) ai soli 30 mila messi a bilancio per il 2024. Azzerate pure le “iniziative di comunicazione, informazione e sensibilizzazione per prevenire il fenomeno dell’usura”: da 78.734 euro al nulla previsto per l’anno prossimo. In totale i fondi sono più che dimezzati, per la protesta del dem Romano: “È inaccettabile – dice al Fatto – che in un momento come questo, a poche settimane dall’emersione dell’indagine Hydra che vedrebbe Camorra, ’ndrangheta e Costa Nostra fare cartello per condividere affari e guadagni in Lombardia, la Regione tagli i fondi per i beni confiscati alle mafie e per le attività di sensibilizzazione alla legalità”.
A preoccupare il Pd c’è dunque anche il segnale dato dalla destra in un momento storico delicato: “Ci sono tagli di oltre il 50 per cento su molte voci – attacca Romano – che nel migliore dei casi evidenziano un totale menefreghismo sul tema. Peccato che la Lombardia oggi sia una delle principali Regioni per presenza mafiosa”. Le tabelle coi tagli sono arrivate anche in commissione Antimafia, dove la presidente Paola Pollini, eletta coi 5Stelle, se la prende con Fontana: “Se le cifre dei tagli fossero confermate, questo equivarrebbe a un messaggio di benvenuto alla mafia da parte di Fontana e la sua maggioranza”. Secondo Pollini, ne va della consapevolezza di molti cittadini, soprattutto giovani: “Quando andiamo a parlare nelle scuole mostriamo le foto degli immobili confiscati vicino casa degli studenti, perché dobbiamo insegnare loro come si mimetizza la mafia e quanto ne siano circondati a loro insaputa. La lotta alla mafia non è un capitolo di spesa, ma un investimento per la crescita della Lombardia e dei suoi cittadini onesti”. Non per l’anno prossimo.