Fondi: ennesimo rinvio, ennesima vergogna
Frattini: “E’ ovvio che non possiamo decidere”
Stavolta tocca al ministro degli esteri, Franco Frattini. Relatore alla conferenza stampa del consiglio dei ministri di oggi, ha prima illustrato la nuova importantissima misura del governo su un problema delicato e quanto mai urgente: la protezione degli animali da compagnia. Poi, alla domanda di un giornalista sull’ennesimo rinvio alla richiesta di scioglimento del comune di Fondi, ha risposto: “C’è stata una relazione del ministro dell’Interno Maroni. La prossima settimana verrà presa una decisione definitiva. Ci è giunta notizia dell’ipotesi di dimissioni di alcuni, non sappiamo quanti, membri del Consiglio comunale. È ovvio che non possiamo decidere senza conoscere questa notizia in punto di fatto. Quindi, dopo la relazione di Maroni, la settimana prossima si prenderà una decisione definitiva a seconda dell’esito di questo accertamento. Francamente il Cdm non può decidere sulla base di un ‘sembra’ o un ‘si dice’”.
Prima bisognava attendere la nuova legge, ora le dimissioni di non si sa chi. Ma perché mai le ipotetiche dimissioni di qualche amministratore dovrebbero impedire al governo di fare il suo dovere, a un anno dalla richiesta di scioglimento del prefetto? L’ennesima vergognosa bugia di un governo che di fatto, con questo comportamento, aiuta le mafie a radicarsi nel territorio. Forse il sindaco Parisella e soci pensano di mettersi al riparo dimettendosi prima per poi potersi ricandidare? La nuova legge all’articolo 143 comma 11 dice:
“Gli amministratori responsabili delle condotte che hanno dato causa allo scioglimento […] non possono essere candidati alle elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali, che si svolgono nella regione nel cui territorio si trova l’ente interessato dallo scioglimento, limitatamente al primo turno elettorale successivo allo scioglimento stesso, qualora la loro incandidabilità sia dichiarata con provvedimento definitivo. Ai fini della dichiarazione d’incandidabilità il Ministro dell’interno invia senza ritardo la proposta di scioglimento di cui al comma 4 al tribunale competente per territorio, che valuta la sussistenza degli elementi di cui al comma 1 con riferimento agli amministratori indicati nella proposta stessa”.
I responsabili indicati nella relazione possono quindi sperare di proteggersi con le dimissioni, anche se è il tribunale competente, su richiesta del ministro dell’interno, a decidere l’incandidabilità degli amministratori. Qualcuno nel governo vorrebbe aggirare la nuova legge, varata dallo stesso Maroni? Perché il ministro dell’interno continua a farsi mettere i piedi in testa? Il caso Fondi sta dando vita a una situazione davvero ridicola, se non fosse di una gravità inaudita.
Intanto al senatore Pedica è stato impedito di parlare e gli uomini della sicurezza lo hanno cacciato via a spintoni dall’ingresso della sala stampa (guarda il video).
(Tratto da Il Cantiere Sociale)