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Firma del clan su tomba di famiglia di una Testimone di giustizia.Un segnale inquietante che non può e non deve passare inosservato e che deve indurre i nostri governanti a mettersi una mano sulla coscienza e riflettere sul loro comportamento nei confronti dei Testimoni di Giustizia e sulle sofferenze e sulle umiliazioni che molti di essi,anziché essere gratificati ed onorati,si vedono costretti a subire .

Il Mattino, Sabato 17 Dicembre 2016

Firma del clan su tomba di famiglia di una testimone di giustizia

di Marilù Musto

Mondragone. La firma «clan» è stata scritta su una pietra lasciata sulla tomba del padre di Carmelina Prisco, testimone di giustizia che nel 2003 ha assistito all’omicidio di camorra di Giuseppe Mancone, detto Rambo, spacciatore di Mondragone e ha testimoniato in un processo facendo condannare il killer del clan Birra, ora pentito. La pietra è stata lasciata ieri nel cimitero di Mondragone, poggiata proprio sulla tomba del genitore di Carmelina. Potrebbe essere una minaccia per la «rosa nel deserto», così venne definita Carmelia nel suo primo libro dal magistrato antimafia, Raffaele Cantone, ora presidente dell’Anac. Gli inquirenti sono cauti e non escludono la pista dello scherzo di cattivo gusto. Ma perchè prendere di mira solo Carmelina? Per ora è stata depositata una denuncia ai carabinieri della stazione di Mondragone. Certamente il ritrovamento fa il paio con la lettera trovata nel cimitero di San Cipriano d’Aversa due mesi fa, firmata sempre «Il clan». Nella lettera trovata sulla tomba di Nicola Fontana, parente acquisito del boss pentito Antonio Iovine o’ninno, c’era scritto: «Isolate Nicola Fontana perché sta sperperando i soldi di Tonino Iovine, isolate anche i Mastrominico e tutti i parenti di Iovine il pentito. Firmato, il clan». Quella lettera è finita nelle mani dei magistrati Antimafia di Napoli che indagano sul clan dei Casalesi. Un gruppo criminale che sembrava morto e sepolto, ma che forse si sta riorganizzando.