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Finanziaria, blitz in Commissione

La Commissione Bilancio della Camera dà il via libera alla legge di bilancio in dieci minuti: maxiemendamento e bocciatura secca alle proposte di modifica presentate dall’opposizione, quasi sicura la fiducia in Aula. Protestano le minoranze, ma Fini assicura: “Il rispetto del regolamento è stato totale”. Dal pacchetto welfare al patto della salute passando per i rimborsi Ici ai Comuni, sintesi di una manovra che muoverà quasi nove miliardi di euro

Avrebbe dovuto essere snellissima, essendo oltretutto forse l’ultima “Finanziaria”. Dall’anno prossimo, con la riforma in via di approvazione, arriverà infatti la “Legge di stabilità”. Ma la manovra 2010, dopo la cura in commissione Bilancio della Camera e l’approvazione dell’emendamento “mostre”del relatore che in un colpo solo ha accorpato gli articoli 2 e 3 e cassato le proposte (circa 150) delle opposizioni, è tutt’altro che light. L’emendamento riporta 250 commi e “muove” quasi 8,9 miliardi di euro, destinati a non proliferare ulteriormente, visto che a Montecitorio l’approvazione con il voto di fiducia sul testo della Commissione non viene nemmeno quotata, tanto è data per scontata. Il provvedimento contiene misure che vanno dal pacchetto Welfare alla stretta sugli enti locali, dai rimborsi Ici ai Comuni al Patto sulla Salute, dalla Banca del Sud al credito d’imposta per la ricerca, dalla vendita dei beni della mafia per destinare le entrate a Giustizia, Interni e Difesa alle risorse per Roma.

Non ci sono i tagli delle tasse per le imprese e le famiglie che erano stati sollecitati in sede parlamentare già dal primo passaggio in Senato, oggetto di uno scontro tra Tremonti e una parte del Pdl che ha visto avere la meglio il ministro dell’Economia. Non hanno trovato posto inoltre gli incentivi per le auto e per i mobili ed elettrodomestici che, secondo quanto si apprende, dovrebbero essere contenuti, insieme a sostegni per l’acquisto di computer, in un decreto legge che il governo dovrebbe varare a gennaio.

Per protesta tutti i gruppi di opposizione avevano abbandonato i lavori, dopo che già avevano ricevuto dal governo e dal relatore la risposta negativa sulla disponibilità a valutare qualche loro proposta. Gli emendamenti delle minoranze sono stati bocciati in blocco. In mattinata, prima della ripresa della seduta della Commissione, erano stati ricevuti dal Presidente della Camera Gianfranco Fini, che ha dato il via libera procedurale: “Il rispetto del Regolamento è stato totale”. Il voto si è risolto per alzata di mano in soli dieci minuti.

Per il segretario del Partito democratico Pierluigi Bersani “‘la maggioranza ha organizzato in modo blindato un mini assalto alla diligenza, fatto di misure totalmente irrilevanti per la situazione che abbiamo davanti, e l’ha fatto con arroganza chiudendoci la bocca e non discutendo con noi nemmeno in minima misura di ciò che abbiamo proposto”. Il capogruppo democratico in commissione Bilancio, Pier Paolo Baretta, ha rilevato: “Di fatto c’e’ stata una procedura di fiducia con un maxiemendamento blindato, e questo – ha rimarcato – rappresenta un vulnus pesante. Inoltre – ha aggiunto – nessun emendamento di nessun deputato, né di maggioranza né di opposizione, entra in Finanziaria. E questo è un precedente molto grave”. Il capogruppo in commissione dell’Italia dei Valori, Antonio Borghesi, ha attaccato: “Questa Finanziaria non solo non risolve i problemi del Paese, ma mentre il presidente Berlusconi aveva garantito che con questa manovra era finito l’assalto alla diligenza, invece l’assalto alla diligenza c’è stato: se lo sono fatto loro su misura”.

Il presidente dell’Udc Rocco Buttiglione ha denunciato: “Governo e maggioranza hanno voluto strozzare il dibattito già in commissione. Noi però non ci stanchiamo di ribadire la necessità che la Finanziaria sia effettivamente discussa nell’aula parlamentare, con il contributo costruttivo di tutti. In particolare, rilanciamo il fatto che ci debba essere almeno un inizio di risposta alle domande e alle sofferenze delle famiglie italiane”.

Queste le principali misure del maxiemendamento:

Il pacchetto welfare. Vale 975 milioni di euro e contiene, tra l’altro, il potenziamento dell’indennità dei precari che perdono il lavoro, la proroga della detassazione dei contratti di produttività, gli incentivi per le agenzie di lavoro che fanno assumere disoccupati, la stretta sui falsi invalidi, sostegni a chi assume over-50. Tra le misure anche la proroga al 2010 della cassa integrazione in deroga.

Il Patto salute. Costa 584 milioni di euro e prevede un aumento delle risorse per il Servizio sanitario nazionale. Le Regioni che sforano le soglie di indebitamento vengono commissariate, il governatore diventa commissario ad acta e deve predisporre un piano di rientro. Qualora il piano non venga rispettato, scatta automaticamente l’aumento delle aliquota fiscali regionali. Arrivano anche risorse per gli ospedali ma la spesa del personale dovrà calare dell’1,4% rispetto al 2004.

Stretta enti locali. Riduzione del contributo base di Comuni e Province: nel triennio 229 milioni in meno. Taglio del 20% del numero dei consiglieri comunali. Tetto al numero massimo di assessori comunali e provinciali. Obbligo per i Comuni di sopprimere difensori civici, circoscrizioni e consorzi per funzioni tra enti locali. Stop anche al finanziamento statale per le comunità montane.

Rimborsi Ici ai Comuni. Diventa strutturale dal 2009 il rimborso ai Comuni per le minori entrate derivanti dal taglio dell’Ici: da quest’anno ci saranno 760 milioni di euro in più rispetto a quanto già stanziato. Mentre per il 2008 è previsto solo un incremento di 156 milioni di euro.

Banca del Sud. In arrivo la Banca del Mezzogiorno. Tra le novità, le banche di credito cooperativo potranno emettere azioni di finanziamento solo se partecipano al capitale della Banca del Mezzogiorno.

Missioni internazionali. Lo stanziamento sale da 500 a 750 milioni di euro per il 2010.

Editoria. Dopo essere stata inserita nella manovra triennale nell’estate del 2008 e stoppata con un emendamento approvato in un successivo provvedimento (che ne rinviava l’entrata in vigore nei fatti al 2011), rispunta la norma che dispone un limite allo stanziamento dei contributi e delle provvidenze e cancella il diritto soggettivo ad ottenerli.

Cedolare affitti per l’Aquila. Parte a L’Aquila la sperimentazione della cedolare secca al 20% per gli affitti, che una parte del Pdl avrebbe voluto estesa a tutto il territorio nazionale. Autorizzata la spesa di 2 milioni di euro. Slitta a giugno il versamento delle imposte sospese del periodo 6 aprile -30 novembre 2009 e il debito dovrà essere restituito in 60 rate anziché 24.

Credito d’imposta per la ricerca. In arrivo 854 milioni di euro nel 2010 per il credito d’imposta alle imprese che fanno ricerca. Nel maxiemendamento c’è infatti un incremento della somma stanziata di 200 milioni di euro per il prossimo anno e di altri 200 milioni per il 2011.

Scuola e Università. In arrivo per le scuole paritarie 130 milioni di euro per il 2010. Per l’adeguamento sismico degli istituti scolastici ci sono 300 milioni di euro. Alle Università andranno 400 milioni di euro.

Comune di Roma. La capitale ottiene una anticipazione di tesoreria fino a 600 milioni di euro.

Prelazione esercito polizia sui beni della mafia. Il personale delle Forze armate e delle forze di polizia che costituiranno cooperative edilizie avranno il “diritto di opzione prioritaria” sull’acquisto dei beni immobili della mafia i cui proventi saranno venduti per destinare risorse alla Giustizia, all’Interno e alla Difesa.

Turn over. In arrivo le risorse per il turn over al 100% di polizia e vigili del fuoco.

Edilizia carceraria. Previsti 500 milioni per la creazione di nuove infrastrutture carcerarie o l’adeguamento di quelle esistenti.

Ambiente. Per i piani straordinari volti a rimuovere le situazioni a più elevato rischio idrogeologico arriva 1 miliardo di euro.

Fondo non autosufficienze. Per il 2010 in arrivo 400 milioni di euro.

Cedolino unico. Dal novembre del 2010, i dipendenti pubblici riceveranno nella stessa ‘busta paga’ lo stipendio e le competenze accessorie.

Immobili pubblici. Ci sarà un Fondo unico destinato alle spese per canoni di locazione. L’Agenzia del Demanio è autorizzata ad alienare immobili statali con trattativa privata se i beni non superano il valore di 400mila euro. Al di sopra di questa soglia si fa un’asta pubblica e, se il bene non viene aggiudicato, scatta la trattativa privata.

Tassa processi. Diventa più caro il contributo da pagare per avviare un’azione giudiziaria di tipo economico. Inoltre, le società dovranno fornire gratuitamente i tabulati delle telefonate relative a processi e procedure giudiziarie.

Scudo fiscale. Dei 3,7 miliardi di euro dello scudo fiscale, 2,2 miliardi sono destinati ad alcune voci di spesa scelte dal governo. Tra queste ci sono: il 5 per mille (400 milioni), l’autotrasporto (400 milioni); aiuti agli enti locali danneggiati dal terremoto e per la funzionalità della giustizia (200 milioni); lavoratori socialmente utili (370 milioni); risorse per gli impegni dello Stato per la partecipazione e banche e fondi internazionali (130 milioni); libri scolastici nelle scuole elementari (103 milioni) e fondo di solidarietà per l’agricoltura (100 milioni). E l’elenco non finisce qui poiché nella voce “misure a particolare valenza sociale” (181 milioni di euro per il 2010) sono entrati i contributi per l’Unione italiana ciechi e per il Museo tattile ‘Omero’, per le vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, per gli esuli italiani dall’Istria, Fiume e Dalmazia, per la biblioteca italiana ciechi, per le associazioni dei combattenti, il terremoto del Belice, l’istituto mediterraneo di ematologie, il Policlinico San Matteo di Pavia, le popolazioni dell’Abruzzo, la giustizia.

Stretto Messina. Autorizzata la spesa di 470 milioni di euro per il 2012 quale contributo ad Anas per la sottoscrizione e l’esecuzione di aumenti di capitale della società Stretto di Messina.

Francesco Scommi

(Tratto da AprileOnline)