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Finanza e affari, gli scenari dopo Messina Denaro

25 Settembre 2023

Di redazione

Dal crimine alla finanza con il sostegno della politica e delle élite del potere. Questa sembra essere la strada che la Cosa Nostra potrebbe percorrere per cercare di sopravvivere dopo la morte di Matteo Messina Denaro. Questa è l opinione di Alessandra Dino, docente di sociologia della devianza presso l’Università di Palermo e autrice di vari saggi sulla mafia e sullo stesso Messina Denaro. Nel recente boss stragista, la studiosa vedeva da tempo il profilo di un nuovo “Zarathustra”, un superuomo capace di guidare e gestire la transizione mafiosa. “Lui pensava – afferma Dino – di portare la mafia all’interno di uno scenario internazionale in cui la Cosa Nostra avrebbe potuto riacquistare forza, con una struttura completamente trasformata, federata con altre organizzazioni criminali e vicina a un modello americano basato su segreti legati alle stragi, ai rapporti con la politica, la massoneria e le élite del potere”. Ma un’operazione del genere richiede leader forti e capaci di gestire la transizione.

Sicuramente i fratelli Graviano – sostiene la sociologa – sarebbero in grado di svolgere questo ruolo, ma sono in carcere e non si sa per quanto tempo rimarranno lì. Tuttavia, è sorprendente che il loro portavoce abbia annunciato in anticipo l’arresto di Matteo Messina Denaro, quasi presentandolo come un sacrificio alla divinità della Cosa Nostra, un tributo da pagare per una nuova organizzazione”. Ora che si conclude una lunga epoca criminale con la morte di Messina Denaro, nuovi attori si fanno avanti, segnala Dino, capaci di operare al limite tra il lecito e l’illecito.

Giovani provenienti da famiglie mafiose hanno intrapreso studi e percorsi formativi per acquisire competenze da nuovi manager. Questa è una delle strade che si prospettano per l’alta mafia nel periodo successivo a Messina Denaro”. Per quanto riguarda la “bassa mafia”, invece, il futuro sembra più incerto a causa delle crescenti pressioni delle forze dell’ordine, che sono diventate molto più forti ed efficaci. “Per questo motivo – secondo Alessandra Dino – sarà più complicato riorganizzare il sistema criminale come lo conosciamo, e si può ipotizzare che la sopravvivenza della Cosa Nostra possa derivare dalla prima opzione. La seconda, invece, la trasformerebbe in un’organizzazione criminale locale, con caratteristiche molto più legate al territorio che a una dimensione più ampia”. E il rapporto con la ‘Ndrangheta? È possibile che la mafia abbia perso terreno al punto da essere dipendente dal potere delle cosche calabresi? Alessandra Dino non ha mai creduto in questa subordinazione.

E spiega: “Ci sono stati alti e bassi. Ma c’è sicuramente e rimane un forte legame tra Cosa Nostra e la ‘Ndrangheta. I processi sulle stragi del 1992 e del 1993 lo dimostrano. Inoltre, va ricordato che Totò Riina andava in Calabria per mediare tra le varie cosche”.

Fonte:https://www.juorno.it/finanza-e-affari-gli-scenari-dopo-messina-denaro/