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Fermate Benedetto, presidente del Parco del Circeo. Egli ha ancora tempo per ripensarci

FERMATE BENEDETTO E IL CONSIGLIO DIRETTIVO DEL PARCO

Il presidente dell’Ente Parco Nazionale del Circeo, Gaetano Benedetto, nella bozza di regolamento stralcio del lago di Fogliano, Monaci, Caprolace e Paola prevede che nel lago di Paola si possa effettuare la navigabilità a motore e consente gli attracchi alle strutture esistenti.

In questa bozza di regolamento si sono violati due principi consolidati. La navigabilità a motore, di qualsiasi genere, e gli attracchi sono in palese contrasto con l’articolo 28 del Piano Territoriale Paesistico n. 13 (P.T.P.) del 30 luglio 1999 che precisa che nel lago di Paola “Sono vietate la navigazione a motore e l’installazione di attrezzature fisse di attracco; è consentita l’installazione di piccoli pontili in legno”.

Non ci sono di dubbi. I divieti della navigazione a motore e dell’istallazione degli attracchi esistono. La norma è talmente semplice che non può essere equivocabile, nonostante il sindaco di Sabaudia si ostini a dichiarare in modo temerario, tentando la strumentale strada della confusione, che nessun divieto di navigazione sarebbe vigente.

Occorre poi ricordare che né lo Stato, né il Ministero, né il Parco hanno competenza di modificare le norme del Piano Territoriale Paesistico regionale La materia ambientale è stata trasferita alle Regioni. La Corte Costituzionale viene in assistenza “E’ perlatro necessario precisare che se è vero che le Regioni, nell’esercizio delle loro competenze, non debbono violare i livelli di tutela dell’ambiente posti dallo Stato, è altrettanto vero, che, una volta che questi ultimi siano stati fissati dallo Stato medesimo, le Regioni stesse, purché restino nell’ambito dell’esercizio delle loro competenze, possono pervenire a livelli di tutela più (sentenze n. 104 del 2008, n. 12, n. 30 e n. 61 del 2009), così incidendo, in modo indiretto sulla tutela dell’ambiente.”. (Corte Costituzionale 22 luglio 2009, n. 225).

Sull’argomento la giurisprudenza Costituzionale è costante: “…resta salva la facoltà delle Regioni “di adottare norme di tutela ambientale più elevate nell’esercizio di competenze, previste dalla Costituzione, che vengano a contatto con quella dell’ambiente” (Corte Costituzionale 29 ottobre 2009, n. 272).

Benedetto ha dalla sua la forza di una normativa certa.

Per quale motivo è stato posto il divieto di navigazione dal piano paesistico regionale? Il lago di Paola è situato nel Piano Territoriale Paesistico al sub-ambito 13/1 che “riguarda aree di estrema importanza, tutte sottoposte a vari tipi di vincolo derivanti sia dalla normativa della legge 1497/39, sia dalla Legge 431/85”.

Il lago di Paola è sito d’importanza comunitaria (SIC), è zona di protezione speciale (ZPS), è situato in zona umida protetta dalla Convenzione di Ramsar. E’ quindi sottoposto a normativa di tutela nazionale e internazionale.

Per questi non fragili motivi, il piano territoriale paesistico ha posto il lago di Paola in “Area di Tutela Integrale” perché “ritenuta di eccezionale pregio naturalistico e scientifico, inidonea a sopportare qualsiasi intervento di trasformazione, pena la distruzione progressiva delle loro qualità, con la sola eccezione delle operazioni di restauro dei resti archeologici”.

Le modifiche del Parco al piano territoriale paesistico regionale sono illegittime.

Il Piano territoriale paesistico regionale (articolo 22) organizza la tutela ambientale in base ad una classificazione delle aree in tre categorie: Tutela integrale, tutela orientata, tutela limitata. Il lago di Paola ricade nella tutela integrale.

Per assurdo il presidente del Parco declasserebbe lui stesso il lago di Paola da area di tutela integrale a quella di tutela limitata. Benedetto riuscirebbe a fare quello che non è riuscito a fare il presidente della Provincia.

Il presidente di un Parco ha il dovere di tutelare quel Parco con rigore e non, invece, pur non avendone competenza, dare il proprio consenso alla navigabilità a motori di qualsiasi genere e agli attracchi, cedendo a compromessi illegittimi.

E’ così che si comincia se si vuole porre fine alle tutele ambientali di una zona di pregio, e ovviamente ambita proprio perché di pregio.

La navigazione a motore nel lago di Paola è e resta illegittima e non è modificabile dal Parco.

La diatriba sul lago di Paola è costretta a continuare fino a che qualcuno si ricordi che esistono delle leggi da rispettare.

Si ricorda che il Tavolo tecnico sulla navigabilità a motore nel lago di Paola tenutosi nel luglio 2009 in Prefettura ha confermato, in osservanza delle norme esistenti, il divieto di navigazione nel lago di Paola.

Nonostante un Regolamento del Parco mal fatto e inaudito contribuisca a mantenere una mefitica confusione di cui non c’è bisogno, resterebbe pendente l’immediato sequestro delle imbarcazioni a motore per la violazione delle norme esistenti (art. 28) che il Regolamento del Parco non riuscirebbe a coprire per incompetenza.

Fortunatamente il presidente e il consiglio direttivo del Parco Nazionale del Circeo hanno tempo fino a tutto febbraio per ripensarci.