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Federico Cafiero De Raho: “Ndrangheta, De Raho: “In questo territorio bisogna stare soli, non si possono avere rapporti con persone”.

UN’AMARA CONSIDERAZIONE,QUELLA DEL DR.CAFIERO DE RAHO,CHE NOI CONDIVIDIAMO TOTALMENTE IN QUANTO NON ESISTE ORMAI PIU’ UMANITA’ E RISPETTO DEI VALORI.CON UN’AGGIUNTA,PERO’, E CIOE’ ,CHE IL DISCORSO DELLA SOLITUDINE E DELL’OBBLIGO DI RESTARE SOLI  NON RIGUARDA SOLO LA CALABRIA MA L’INTERO PAESE.ORMAI LA MAFIA E’  OVUNQUE,NELLA SOCIETA’,COME  NELLE ISTITUZIONI,NELLA POLITICA ED IN OGNI  ALTRO AMBIENTE.E’ MAFIA-STATO.E’ MAFIA-ITALIA !!!!!!!!!!!!!

Ndrangheta, De Raho: “In questo territorio bisogna stare soli, non si possono avere rapporti con persone”

“Questo e’ un territorio nel quale non si possono avere rapporti con altre persone. Perche’ quello che caratterizza la ‘ndrangheta e’ la sua capacita’ di confusione, d’infiltrazione e inquinamento dei vari settori: economico, politico e sociale. Quindi bisogna vivere sempre da soli”. Lo ha detto il procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, riportata dai colleghi dell’Agi.

Per il procuratore non vi è certezza di parlare con l’antimafia o con persone che hanno preso una posizione ferma contro la ‘ndrangheta.


“La ‘ndrangheta per essere battuta necessita di esponenti delle istituzioni che adottino anche un codice etico che riporti alla rinuncia a tutti i rapporti esterni che non siano quelli strettamente istituzionali”.
“Prima giocavo a tennis – ha rivelato De Raho – oggi non lo posso piu’ fare perche’ anche quello determina entrare in un circolo, avere rapporti con persone. Cosa penserebbe il cittadino se mi vedesse insieme a persone che io reputo perbene ma che invece hanno rapporti che io ignoro. Penserebbero tutti ad una Procura inaffidabile”. Nel contrasto alla ‘ndrangheta, ha proseguito De Raho, “non mi sento solo. Nell’ambito delle istituzioni i vertici sono rappresentati da uomini di altissimo spessore etico e di una straordinaria professionalita’: il prefetto, il comandante provinciale dei carabinieri, il questore, il comandante della Guardia di Finanza. Persone con le quali si riesce a condividere un’impostazione strategica nel contrasto alla’ndrangheta”.

“Una volta non c’erano denuncianti – ha concluso De Raho – oggi invece le vittime di estorsione a volte denunciano. E questo e’ un passo enorme se si tiene conto che l’ndrangheta controlla tutto. Nella citta’ di Reggio Calabria anche per pitturare una parete e’ necessario chiamare l’impresa che e’ autorizzata a lavorare in quel edificio. Oggi invece ci sono cittadini che credono che questo sistema criminale puo’ essere cambiato e che l’azione dello Stato e’ costante, seria e forte. Alcune persone si presentano spontaneamente per riferire di estorsioni subite da anni. Questa e’ la dimostrazione di una societa’ che sta cambiando”.

Mercoledì, 06 Settembre 2017 10:45

 

fonte:http://ildispaccio.it/