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.Farina come cocaina. «Il pane lo dovete comprare da noi»: ecco il sistema creato dalla camorra

Farina come cocaina. «Il pane lo dovete comprare da noi»: ecco il sistema creato dalla camorra
Non soltanto spaccio di droga, commercianti obbligati a rifornirsi da panificatori legati al clan Lo Russo

di Matteo Giuliani

AREA NORD. “Da anni, non solo molti esercizi commerciali ma addirittura i grossi centri commerciali e persino i venditori ambulanti hanno l’obbligo di vendere esclusivamente il pane che è stato loro fornito da laboratori facenti capo al clan”. A Miano vigeva l’obbligo di acquistare il pane della camorra, a renderlo noto sono il procuratore della Repubblica Giovanni Colangelo ed il procuratore aggiunto Filippo Beatrice.

Dalle indagini svolte dalla Dda si evidenzia come il clan Lo Russo avesse messo a punto una fiorente attività estorsiva con l’imposizione dell’acquisto del pane. Da anni, non solo molti esercizi commerciali ma addirittura i grossi centri commerciali e persino i venditori ambulanti avevano, probabilmente hanno ancora, l’obbligo di vendere esclusivamente il pane che è stato loro fornito dai forni del clan. La cosca camorristica dei Lo Russo riusciva così ad avere un doppio vantaggio economico. Da un lato aveva la garanzia di vendere rilevanti quantitativi di pane, ma anche perché poteva vendere imponendo un prezzo ‘maggiorato’ rispetto al prezzo di mercato.

I produttori e fornitori di pane sono stati individuati in soggetti legati anche da vincoli di parentela ai Lo Russo e che grazie alla ‘forza’ che deriva dalla loro appartenenza al clan riuscivano ad imporre da anni un sistema quasi perfetto, almeno fino alla scoperta della Dda che ha portato al sequestro dei laboratori collegati alla mala. Poche infatti le alternative per gli esercenti, che ben sapevano cosa avrebbe potuto comportare un eventuale rifiuto. Le vittime non potevano, dunque, effettuare una libera scelta ma acquistavano il pane dai soggetti legati ai Lo Russo perché sanno che diversamente sarebbero vittime di ritorsioni.

27/06/2016

fonte:www.internapoli.it