IL RETROSCENA
Faida tra clan. Due scarcerazioni eccellenti hanno rotto l’anomala ‘pax camorristica’
Non si placa la tensione per il controllo del territorio tra i Mazzarella da una parte e i Reale dall’altra
di REDAZIONE
10/06/2016
SAN GIOVANNI A TEDUCCIO. Dieci colpi di pistola sono stati esplosi in via Pazzigno poco dopo le 23 nel cuore di San Giovanni a Teduccio. Bossoli a terra che sono stati repertati dalla polizia. È la tensione esplosa per il controllo del territorio tra i Mazzarella da una parte e i Reale dall’altra. Al centro alleanza che si tramandano da generazioni, di padre in figlio. Spaccio di sostanze stupefacenti, droga ad alti livelli ma anche e soprattutto il giro di estorsioni. Cambiano i reggenti dei clan, a seconda delle scarcerazioni e degli arresti, ma lo scenario di fondo da decenni resta lo stesso: da un lato i Rinaldi, con i quali sono alleati i Reale e da due anni i Formicola; dall’altro i Mazzarella, spalleggiati sempre dai D’Amico.
Il territorio è vasto, l’intero quartiere San Giovanni a Teduccio, eppure un accordo duraturo non è mai stato trovato. Come dimostra il crescere dall’estate scorsa delle tensioni negli ambienti criminali, antecedente a due scarcerazioni eccellenti: quelle di Salvatore D’Amico “’o Pirata” e di Ciro Rinaldi “Mauè”. Due ras di grosso calibro. Improvvisamente a giugno scorso l’anomala pax camorristica si è rotta. Due negozi gestiti da altrettanti congiunti dei Rinaldi hanno subito due attentati, più che altro dimostrativi; l’insegna del pub di due nipoti del boss soprannominato “Mauè” è stata incendiata; sotto casa di Ciro Rinaldi sono stati esplosi colpi.
IL ROMA
fonte:www.internapoli.it