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ESCLUSIVA MARCIANISE ALLE ELEZIONI. ALTRA BUFERA SUL PD. E’ ufficiale: Filippo Fecondo indagato per camorra.

ORE 12,29 ESCLUSIVA MARCIANISE ALLE ELEZIONI. ALTRA BUFERA SUL PD. E’ ufficiale: Filippo Fecondo indagato per camorra.

Come commenterà la notizia Torquemada Velardi? Bravo, Mirabelli, che contrappasso: da capogruppo in commissione antimafia ti porti a casa gli avvisi di garanzia per camorra dei due tuoi riferimenti politici a Caserta. Ti dimetti? Se’…
Il resoconto preciso, dettagliato e, all’occorrenza documentabile di quello che i carabinieri hanno acquisito nel comune di Marcianise nei giorni scorsi, relativamente alle elezioni del 2001 e del 2006. Le accuse dei fratelli Buttone all’ex sindaco si aggiungo a quelle formulate a suo tempo da Michele Froncillo

MARCIANISE – Ora lo possiamo dire, senza tema di smentita. E se qualcuno vorrà farla la smentita, si accomodi pure, visto che come capita per tutte le notizie di Casertace, anche questa è stata a lungo controllata, riscontrata e, nelle ultime ore, anche corroborata da un’adeguata documentazione:

Filippo Fecondo, ex sindaco di Marcianise, assoluto, esclusivo protagonista della candidatura a sindaco di Antonello Velardi, è indagato per il reato di concorso esterno in associazione a delinquere di stampo camorristico, ai sensi degli articoli 110 e 416bisdel codice penale.

Nei giorni scorsi, come abbiamo scritto in piena scienza e coscienza, i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Caserta hanno acquisito, negli uffici del comune di Marcianise, alla presenza del commissario prefettizio e di funzionari dello stesso ente, che potranno tranquillamente testimoniarlo, come hanno già fatto confermandolo a Casertace, atti relativi ai verbali delle operazioni elettorali riguardanti le consultazioni amministrative comunali degli anni 2001 e 2006.

Obiettivo della direzione distrettuale antimafia è quello di spulciare i voti assegnati e riportati sezione per sezione, allo scopo di stabilire se le dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia Michele Froncillo, Bruno Buttone e Claudio Buttone che hanno parlato espressamente di un appoggio elettorale diretto e concordato del clan Belforte a Filippo Fecondo, siano o meno fondate.

Fin qui la notizia. In un posto civile, ci dovremmo fermare a questo punto, attendendo una nuova dichiarazione di Fecondo che, anche nei giorni scorsi, ha potuto avere integrale ospitalità da Casertace, che ha pubblicato ogni sillaba delle sue pur sgangherate e, a nostro avviso, infondate, quand’anche legittime repliche sul lavoro ineccepibile svolto da questo giornale. Ma siccome questo non è un posto civile, in quanto qui comanda la casta ipocrita e farisaica dei predicatori del bene e razzolatori del male, questo articolo non può esaurirsi solo con l’asciutta divulgazione della notizia e con la normale, doverosa chiosa sul fatto che un avviso di garanzia, non è, come non è, come effettivamente non è, una condanna, ne un’attestazione di colpevolezza.

Però, come abbiamo scritto nei giorni scorsi, noi ci possiamo permettere, noi, solo noi di Casertace, ci possiamo consentire di declinare una notizia di questo genere, utilizzando l’alfabeto della civiltà liberale, dello Stato di Diritto, di un garantismo che non è e non dovrebbe mai essere uno strumento retorico di parte, ma un principio condiviso da tutti, a partire dalle autorità inquirenti, titolare di un altro principio, ugualmente fondamentale, che la obbliga, per norma costituzionale, ad esercitare l’azione penale, così come la DDA sta, esattamente, facendo in questa indagine, dopo aver acquisito una notitia criminis dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia.

Se fossimo in un posto civile, dove Casertace fosse uno dei tanti strumenti di informazione, che informazione fanno al servizio dei lettori e dei cittadini e non distribuendo marchette alla casta di cui sopra, in calce a questa riga ci sarebbe la firma e buonanotte a tutti.

Ma qui gli attori, o meglio alcuni attori della vicenda politica di Marcianise rappresentano l’antitesi di una civiltà liberale. Noi possiamo scrivere e parlare intorno ad una notizia del genere. Loro no, non possono parlare. E se parlano, come parleranno vi racconteranno non un emozione umana e nemmeno l’espressione di un esercizio di onestà intellettuale che non sanno nemmeno, vagamente, cosa sia. Perchè chi ha impostato questa turpe vicenda della candidatura ad ogni costo, fortemente condizionata dai poteri forti, a sindaco di Marcianise di Antonello Velardi, scavalcando ogni regola, ogni norma e impostando tutta quanta la campagna sulla retorica della legalità sulle panzane del vendicatore solitario che avrebbe bonificato tutto solo con il proprio sguardo, bhe, questi qua cioè Filippo Fecondo, primo e unico promotore, pianificatore, sostenitore con l’ausilio di un altro neo indagato per camorra, cioè Stefano Graziano della candidatura di Velardi ora dovrebbero tacere oppure riflettere a lungo.

Ma non riflettere sull’avviso di garanzia, sull’indagine che parte da un ipotesi di reato, tutta ancora da dimostrare, su ipotesi di reato tutte ancora da dimostrare da un ipotesi di considerazione dello stesso Fecondo quale camorrista militante e dello stesso Graziano quale promotore e favoritore degli interessi del clan dei casalesi ma dovrebbero riflettere sul loro cinismo, sul relativismo etico, sul modo con cui pur di far passare la candidatura di Verlardi, senza sottoporla al vaglio del popolo sovrano, di giuste e doverose elezioni primarie, o, in subordine, di un giusto e doveroso deliberato dell’assemblea del PD, si sono messi sotto ai piedi statuti e principi fondanti della democrazia.

E qui, in conclusione merita una menzione d’onore anche il signor Franco Mirabelli, cioè l’autore materiale dell’omicidio delle regole, colui che, per editto, ha espropriato della propria dignità politica il popolo dei Democratici di Marcianise, facendolo, inauditamente da capo gruppo in commissione antimafia del PD.

Risultati raccolti dal signor Mirabelli da quando è a Caserta: la sua politica finalizzata a favorire gli interessi di una sola corrente cioè quella di Graziano e Fecondo, che ha ottenuto tutto, le primarie che andavano bene a Carlo Marino a Caserta, le primarie come le voleva Marco Villano ad Aversa, le non primarie che andavano bene a Velardi a Marcianise si è risolta, naturalmente per pura coincidenza o per quell’intervento divino, che il Sommo Poeta, definì “Contrappasso”, nell’iscrizione nel registro degli indagati, per reati di camorra, manco a dirlo, sia di Stefano Graziano che di Filippo Fecondo.

Una persona che pone la dignità politica al culmine dei moventi ispiratori del proprio impegno pubblico, si dimetterebbe, tra mezzo minuto, sia dalla carica di commissario provinciale del PD che da quella di capogruppo dello stesso partito e di componente della commissione parlamentare antimafia.

Ma vi è sembrato, amici lettori, che ormai ci seguite a milioni e che avete fatto di Casertace il sito di informazione provinciale più letto d’Italia che Franco Mirabelli appartenga alla categoria di chi fa politica perseguendo la realizzazione di principi e di ideali?

Gianluigi Guarino

PUBBLICATO IL: 14 maggio 2016 ALLE ORE 14:06

fonte:www.casertace.net