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Eh, quante colpe, caro PD. Quanti silenzi inspiegabili, quante distrazioni di fronte ad un problema -quello delle mafie – che è diventato un cancro che ci sta divorando!!!

Non è per partigianeria politica, ma, al contrario, per mera e –diciamolo- anche per doverosa onestà intellettuale, che dobbiamo riconoscere che, almeno nel Basso Lazio, a sinistra c’è una maggiore sensibilità rispetto al fenomeno del radicamento mafioso sui nostri territori.

Almeno si ammette la presenza delle mafie e non la si nega.

Poi, magari, alle enunciazioni, ai propositi enunciati, non seguono i fatti; non segue un impegno generale e costante; continuano i tanti tentennamenti, i tanti “ma” ed i tanti “se”, le tante riserve.

E, poi, anziché valorizzarne la loro presenza nel partito e nello schieramento, il PD, ad esempio, caccia dalle proprie liste candidati che si sono distinti per il loro impegno contro le mafie come Luisa Laurelli a Roma, Lorenzo Diana a Caserta, Beppe Lumia (recuperato, poi, dopo le tante proteste del mondo associativo, nella lista del Senato) in Sicilia.

Per non parlare, poi, degli incomprensibili silenzi a proposito di uno dei più grandi scandali politico-giudiziari degli ultimi anni: quello che riguarda l’inchiesta “Formia Connection”, un’inchiesta che, attraverso le intercettazioni telefoniche fatte dalla Polizia di Formia, riesce ad accertare l’esistenza di stretti rapporti elettorali fra noti esponenti politici ed istituzionali attualmente in carica ed elementi appartenenti a note famiglie camorristiche e che,. purtuttavia, viene archiviata nella parte che riguarda il reato di “voto di scambio” dalla Procura della Repubblica di Latina.

Senza la benché minima reazione, una manifestazione pubblica, un manifesto, mozioni ed interrogazioni parlamentari, consiliari ecc.

E alla “Formia Connection” aggiungiamo anche le “Damasco” di Fondi dove alla cortina di silenzi rilevata subito dopo la grande buffonata delle dimissioni preventive di un’amministrazione che doveva essere sciolta per mafia, come chiedeva lo stesso Ministro dell’Interno, si aggiunge ora una malaccorta opera di oggettiva legittimazione di un Sindaco, che faceva parte della vecchia amministrazione e che lo si fa partecipare, senza quanto meno fargli rilevare le contraddizioni in essere, prima ai funerali del sindaco di Pollica ed ora-unico sindaco della provincia di Latina – alla visita al “villaggio della legalità” di Libera devastato a Latina dalla criminalità.

Da oggi in avanti diventa, così, alquanto arduo continuare a sostenere, come d’altronde stanno facendo i PM della DDA nel corso del dibattimento durante il processo “Damasco 2”, che a Fondi ci sono stati condizionamenti mafiosi sulla vita pubblica.

Di fronte alle tante contraddizioni soprattutto del PD (ma non solo perché dovremmo ricordare il doloroso diniego che ricevemmo a Roma quando andammo a chiedere un intervento per l’inerzia della Procura della Repubblica di Latina sul versante dell’azione di contrasto delle mafie. ”Non possiamo fare un regalo a Berlusconi, attaccando i magistrati”, ci fu risposto da due autorevolissimi esponenti nazionali di due diversi partiti che evidentemente ignoravano che ci sono magistrati e magistrati, magistrati che ci rimettono la pelle come Falcone, Borsellino ecc. ed altri), troviamo oggettivamente delle difficoltà a criticare le inefficienze, le omissioni, le responsabilità oggettive e soggettive di rappresentanti delle istituzioni che non fanno il proprio dovere nel combattere (si fa per dire) le mafie in provincia di Latina e nel Lazio.

Quanto ci sarebbe da dire, ad esempio, sulla Guardia di Finanza della provincia di Latina che in un anno, a fronte delle 150 indagini patrimoniali fatte da quella di Frosinone, ne ha fatte solamente (ripetiamo, tre).

Una vergogna!

Quale parlamentare del PD o dell’IDV ha il coraggio civile di chiedere al Ministro il motivo di ciò?

Di chiedere la rimozione di tutti i comandanti locali, superiori ed intermedi, a cominciare da Fondi, dove, dopo tutto quello che è successo –anche la morte misteriosa di un Comandante- si dovrebbe mandare tutto personale esperto e specializzato?

Quale partito dell’opposizione, per dare concretezza a tante enunciazioni di buoni propositi, ha il coraggio e l’onestà intellettuale di sollevare il problema dei problemi, dalla soluzione del quale dipendono le sorti della battaglia contro le mafie, quello dell’inadeguatezza, se non dell’inefficienza, degli apparati investigativi e giudiziari pontini???..

Fatta qualche doverosa eccezione di qualche funzionario solerte (la Mobile, ad esempio, si sta muovendo bene), vogliamo cominciare a chiedere ai comandi provinciali, alle compagnie, alle tenenze, alle brigate, ai gruppi, ai commissariati ecc. i “RISULTATI”?

Risultati, risultati, risultati, non chiacchiere.

Quali sono i “risultati”, anno dopo anno?

Uno per uno.

Abbiamo persone che fanno servizio dove sono nati e cresciuti.

Abbiamo marescialli che stanno nella stessa località per decine di anni, 30-40 (V. la Guardia di Finanza a Fondi), che vanno in pensione senza essere stati mai spostati dal proprio paese.

Perché gli Ufficiali vengono trasferiti ogni due-tre anni ed i marescialli stanno per una vita sempre nello stesso posto?

Problemi piccoli e grandi, sui quali potremmo continuare all’infinito.

Senza la cui soluzione, però, non si va da nessuna parte, malgrado convegni, corsi e chiacchiere.

Lo sanno o no quelli del PD, dell’IDV e così via?