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Ecco come finisce la Giustizia nel Basso Lazio !!!!! La Sezione decentrata del Tribunale di Latina a Gaeta doveva rappresentare,a detta di chi l’ha voluta e realizzata, un “presidio contro le infiltrazioni mafiose provenienti dalla vicina Campania”.La stessa motivazione,questa ,con la quale si é deciso di non sopprimere il Tribunale e la Procura di Cassino.Lasciamo al giudizio di chi ci legge se l’una e gli altri abbiano assolto ed assolvano ai compiti derivanti dalla motivazione per cui sono stati istituiti e salvaguardati.C’é da aggiungere che il cosiddetto “Tribunale di Gaeta “ _ che ,ripetiamo,era una semplice Sezione decentrata del Tribunale di Latina – ha funzionato senza la dotazione di una Sezione della Procura della Repubblica e senza una Squadra di Polizia Giudiziaria .Ora i locali sono lasciati nelle condizioni descritte dal giornale NotizieH24 ,nel più assoluto abbandono,quando,invece,potrebbero essere utilizzati almeno per dare un’allocazione più dignitosa ed agibile alla Tenenza dei Carabinieri di Gaeta che attualmente é allocata in Piazza Commestibile ,nella Gaeta medioevale,in locali angusti ed in una posizione che ostacola le operazioni di pronto intervento dell’Arma.

Piove sulla giustizia e i conti non tornano, il Tribunale di Gaeta è in abbandono.

Abbandonato. E’ l’impressione prevalente che si ha visitando il Tribunale di Gaeta a Calegna a due anni dalla chiusura della sede, percorrendone i corridoi interni ma anche gettando un occhio su come si presenta l’edificio dall’esterno: erba alta e non curata e uno dei parcheggi invasi dai cantieri dei complessi edilizi previsti dai piani di zona che lasciano immaginare un altro futuro anche per l’Ufficio del Giudice di Pace, l’unico rimasto aperto dopo il trasferimento delle sezioni penali e civili a Cassino.

tribunale-gaeta-dicembre2015-h24notizie-3CARENZE E DEGRADO – Un sospetto alimentato dal senso di precarietà in cui l’intera situazione è vissuta da chi questi uffici li frequenta con continuità ma anche, e soprattutto, dallo stato di dismissione in cui versano gli ambienti: il sistema di videosorveglianza, funzionante nel periodo di attivazione della guardiania, quando il Tribunale era a regime, ora è da tempo disattivato. Nei corridoi, da un bel po’ a questa parte, hanno fatto la loro comparsi secchi e cartoni per proteggersi dalle infiltrazioni d’acqua che hanno già fatto scivolare più di uno e ormai la fanno da padrone a causa di una perdita che sarebbe localizzata nei bagni del piano superiore. tribunale-gaeta-dicembre2015-h24notizie-2Dove l’accesso, però, è interdetto da due “robuste” scrivanie e un nastro che “segnalano” eloquentemente ai visitatori come la struttura è ancora nella disponibilità del Ministero della Giustizia. Che all’interno si custodiscano ancora dei fascicoli, non è dato sapere quanti, è infatti certo tanto che in caso di urgenza giudiziaria, del personale dal Tribunale Latina viene apposta a Gaeta per cercare e recuperarli. Un anno fa poi, per un periodo non andò in funzionamento l’impianto di riscaldamento tanto che un’udienza dello scorso inverno fu sospesa dal giudice Oliviero su richiesta degli avvocati presenti: “Fa troppo freddo”, spiegarono. E il Giudice accolse. tribunale-gaeta-dicembre2015-h24notizie-4La pulizia degli ambienti, infine, di cui si occupa una società con sede a Napoli, la Eco Sprint srl, come per il resto degli edifici comunali di Gaeta, in proroga non si comprende se giustificata considerati gli importi e i successivi ripetuti incarichi degli ultimi anni in attesa di una gara di appalto che non arriva dal 2009, è giudicata carente all’unanimità dai numerosi frequentatori che abbiamo interpellato in un normale giorno d’udienza. Il che non ha comunque pregiudicato a una ex dipendente di figurare oggi nello staff del primo cittadino gaetano.

tribunale-gaeta22 ANNI DI RICHIESTE E SOLO CINQUE ANNI DI ATTIVITA’ – Una struttura fondamentalmente nata vecchia quella del Tribunale di Gaeta di cui quelli recenti non sono i primi problemi di infiltrazione d’acqua e di cui per anni si era attesa l’inaugurazione. Il taglio del nastro arrivò il 5 novembre del 2007 alla presenza dell’allora ministro della giustizia Clemente Mastella (sigh!) dopo un iter burocratico sbloccato dal commissario straordinario Bruno Frattasi (lo stesso che propose lo scioglimento del Comune di Fondi per infiltrazioni mafiose) e durato ventidue anni (!): nel 1984 la prima proposta di legge presentata dall’allora deputato Guido Bernardi e da altri dodici parlamentari (atto Camera n. 1102, IX legislatura), motivata dall’alto tasso di criminalità presente nel territorio complice la vicinanza con la Campania e la sua malavita. Nel 2013, però, nonostante la battaglia condotta a livello locale soprattutto dagli avvocati che poi non riuscirono a condividere una linea comune ma soprattutto per decisione del Governo Monti, vennero chiuse le sezioni penali e civili e trasferite a Cassino. In conseguenza di questa decisione, ottomila fascicoli, la maggior parte dei quali a rischio prescrizione, furono trasferiti al Tribunale di Latina mentre a Gaeta, dopo l’accoglimento da parte del Ministero della Giustizia nel febbraio 2014 dell’istanza con cui i Comuni di Gaeta, Formia, Itri, Ventotene si impegnarono a mantenere a loro cura e spese il Tribunale, rimase aperto solo l’Ufficio del Giudice di Pace.

Giuseppe Bortone

Giuseppe Bortone

LA CONVENZIONE – E’ il 20 giugno del 2014 a Formiaquando il presidente di commissione Bortone (bilancio – patrimonio – tributi – personale – decentramento amministrativo – protezione civile – polizia – affari generali) presenta la convenzione per la gestione associata per l’Ufficio del Giudice di Pace di Gaeta. “I Governi Monti e Letta hanno deciso la soppressione di tutti gli Uffici dei Giudici di Pace che non avessero sede nei comuni capoluogo salvo dove i comuni avessero avuto intenzione di mantenere quegli uffici facendosi carico dei relativi oneri in termini economici e in termini di personale”. Spiega che “Questa scelta sul nostro territorio parte da ottobre 2012  quando le allora amministrazioni di Gaeta, Formia, Itri e Ventotene espressero un protocollo d’intesa sottoscritto dagli allora Sindaci”. E alla fine la delibera passerà in Consiglio comunale votata da 21 presenti, 16 favorevoli, 5 astenuti. ( DCC_49_2014 )

I TERMINI DELLA CONVENZIONE E IL PARTNER SPARITO – Una convenzione della durata di dieci anni, rinnovabile, che individua Gaeta come comune capofila di un coordinamento tecnico composto dal funzionario responsabile del Dipartimento Finanziario del Comune di Gaeta, e da un funzionario del settore Bilancio dei Comuni di Formia, Itri e Ventotene.

gaeta nel futuro“Ogni procedimento gestionale – si legge – sarà pubblicato su un apposito spazio nel portale del Comune capofila, con particolare riguardo alla documentazione contabile, spese, quote di partecipazione, consuntivi di spesa annuali e previsioni”. Peccato che sulla home page del Comune di Gaeta (già proiettata nel futuro a dar credito alle data delle pubblicazioni che riportava oggi pomeriggio – vedi foto accanto –), di questo spazio dedicato alle spese dell’Ufficio del Giudice di Pace non vi è traccia. Scomparsi o spariti per strada come uno degli iniziali partner al mantenimento della sede ovvero il Comune di Itri dove la convenzione non è mai stata ratificata in Consiglio comunale, nemmeno nell’ultima occasione utile prima della “caduta” dell’ex primo cittadino De Santis. con la conseguenza di un buco nella gestione della sede di Calegna intorno ai 40mila euro evidentemente da ripartire tra i Comuni sopravvissuti.

Tribunale di Gaeta

Tribunale di Gaeta

CIFRE SBALLATE E APPROVATE – A Gaeta la delibera era stata approvata all’unanimità 20 giorni prima di Formia, il 30 maggio del 2014, quattordici presenti, tre assenti (Convenzione gestione associata Ufficio Giudice di Pace di Gaeta). Tra l’altro, come a Formia, si stabiliva che ogni Comune, oltre al pagamento delle spese vive divise per numero di residenti di ogni comune partecipante, fosse possibile distaccare, a ulteriore riduzione dei costi, propri dipendenti (cinque in totale quelli che compongono l’Ufficio) da cui tre furono inviati dal Comune di Formia e due da quello di Gaeta.

308228,39 euro la spesa votata dal Comune di Formia per il mantenimento dell’Ufficio, di cui 126mila 500 euro per i costi vivi (pulizia, utenze, manutenzione (10mila euro), cancelleria); 181.728mila euro per il personale amministrativo. 283087,27 euro quella totale invece votata dal Consiglio comunale di Gaeta dove 122.500 euro sono spese vive e 160587,27 euro le spese per il personale amministrativo.

Fatto certo che qualcuno abbia sbagliato i conti, tra le discrepanze dei due esercizi votati dai due Consigli comunali, oltre al fatto di avere tenuto conto di Itri con l’aggravio di cui dicevamo, c’è la retribuzione del funzionario giudiziario (cat d), ovvero l’avvocato Annamaria De Vita che per il Consiglio comunale di Gaeta vale 36577,83 euro mentre per quello di Formia, in nome di una non meglio specificata posizione organizzativa, 52439,66 euro (?). “Che dovrebbe essere rettificata” ci è stato spiegato dal Comune di Formia, di per sé già alle prese con un altro problema ovvero la richiesta dei dipendenti distaccati di un’indennità giudiziaria che però non sarebbe prevista per i dipendenti comunali. Da cui una richiesta di parere alla Corte dei Conti.

A due anni dalla chiusura della Sezione Distaccata del Tribunale, e considerata la parallela crescita delle economie criminali nonché i quasi quotidiani scandali di pubblica amministrazione che la cronaca racconta, restano negli occhi i secchi nei corridoi e i controsoffitti a terra, desolanti quanto almeno la considerazione che nel basso Lazio sembra avere la Giustizia da parte di chi si era impegnato per mantenerne in attività, e dignitosamente, l’ultimo presidio.

 

FOTO LA SPESA SECONDO FORMIA (ORIZZONTALE) E SECONDO GAETA (VERTICALE)