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E vai ! In galera a vita un’altra “brava” persona…………………..

La Corte d’Assise di Brindisi ha condannato all’ergastolo Francesco Gravina
img/192031gravina.jpg?responsabile di fatti criminosi Detto ” il Gabibbo ” uomo della Sacra Corona Unita, anche se pentito e relatore di fatti del gruppo criminale ascoltato come teste nel processo su alcuni omicidi avvenuti nell’associazione di stampo mafioso, non ha ottenuto benefici che generalmente vengono concessi ai pentiti. Originario di Mesagne, il Paese di Rogoli, capo assoluto della SCU, ha ricostruito, tra l’altro, anche l’omicidio di Tommaso Marseglia avvenuto 15 anni fa a San Vito, commesso da Cantanna, già in carcere a vita. Il cadavere di Marseglia fu trovato nelle campagne di San Vito dei Normanni, il 22 luglio 2001. Secondo i giudici Cantanna commise l’omicidio perché schiaffeggiato e umiliato davanti a suoi affiliati e anche perché Marseglia si stava contrapponendo al controllo esercitato da lui e dai suoi uomini su San Vito. Il personaggio si mostra arrogante, lo dimostra il saluto rivolto alla stampa e poi ha peggiorato la sua posizione processuale perché si è autoaccusato di fatti per i quali non era mai stato neppure indagato. 

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La Corte precisa che “Il collaboratore di giustizia aveva buone ragioni per ritenere che, nonostante i provvedimenti cautelari che gli piovevano addosso, difficilmente avrebbe pernottato nelle patrie galere al di là di un fisiologico periodo, atteso che per ragioni di salute, risultata incompatibile con la detenzione in carcere”. Gravina infatti soffre di obesità. Poi “Durante la detenzione domiciliare, per sua ammissione, continuava a gestire i suoi traffici da una comoda residenza familiare”, è scritto ancora a riprova dell’attendibilità del pentito, ma anche per i continui rapporti criminosi con personaggi del clan. 
Articolo inserito il 08/09/2016 e redatto da Tonino Saponaro.