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E’ necessario un salto di qualità nella lotta alle mafie.Anzichè il dito bisogna guardare la luna che esso indica.I mafiosi più pericolosi si annidano nelle pieghe dei partiti e dello Stato.E’ là che bisogna scovarli e denunciarli.La mala pianta é nelle istituzioni.Ricordatelo sempre.

La mafia nello stato.
C’é uno stato  parallelo a quello vero – allo Stato di diritto nel quale ci riconosciamo noi e si riconoscono tutti i cittadini perbene-,un altro stato  :lo stato-mafia.
Uno stato composto da un esercito infinito di traditori del giuramento da loro fatto ,di massoni deviati,di corrotti e corruttori,di altissimi  dirigenti e funzionari pubblici,parlamentari,uomini di governo ,professionisti,imprenditori e  di chi più ne ha più ne metta.
Il  covo di tutto il malaffare del Paese,il tumore di questo sfortunato paese considerato,per colpa di quella genia,fra i più corrotti del mondo.
E lì che bisogna colpire,scovando i mafiosi  uno per uno e denunciandoli  per farli arrestare e neutralizzare,aiutando,così,la magistratura a fare pulizia.
Ecco perché noi dell’Associazione Caponnetto riteniamo che per fare una vera lotta alle mafie non basti fare fiaccolate,organizzare manifestazioni per gridare “via Falcone e Borsellino”,promuovere corsi della legalità e quant’altro del genere.
Allo stato-mafia ,che – diciamocelo con estrema franchezza per non prenderci vicendevolmente in giro – é ormai maggioritario e vincente ,stante l’altissimo tasso di corruzione e l’immenso potere economico delle mafie,così facendo non si fa nemmeno il solletico.
Paolo Borsellino diceva una cosa importante: “ E’ un errore imperdonabile il pensare che la lotta alle mafie  si possa fare accollando tutto il peso sulle sole spalle della magistratura e delle forze dell’ordine”.
Bisogna aiutarle perché da sole non ce la fanno in questo Paese che,come le cronache quotidiane ci dimostrano,é ridotto ormai a  quasi una fogna nella quale trovano ristoro i maiali di quasi tutto il mondo.
Se non si fa questo,la guerra contro la mafia é persa definitivamente.