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È la Mafia bellezza: sul Grande Fratello l’elogio di un concorrente

La Mafia è bella e fatta da persone intelligenti, che hanno tutto e controllano tutto, dalla politica a città intere. È questo il succo della lezione di storia spicciola, per l’uomo di strada, per l’italiano medio. Il professore viene da quell’educatore collettivo che abbiamo tutti a disposizione dentro casa, la televisione. Ancor di più viene da una delle trasmissioni più seguite, che ha creato un genere e che a dieci anni di distanza ancora domina tra i programmi preferiti dagli spettatori, soprattutto dai più giovani. La lezione sulla Mafia, la fa il bodyguard barese Massimo Scatterella ad Arturo, il concorrente del Gran Hermano spagnolo che per una settimana è venuto ospite nella casa del suo omonimo italiano.

Si tratta di una puntata andata in onda agli inizi di gennaio, perché mentre il concorrente spagnolo è tornato da dove era venuto, quello italiano è stato espulso dalla trasmissione televisiva perché ha detto una bestemmia in diretta. Su internet però il video rimbalza un po’ ovunque e il tempo si schiaccia in un presente eterno.

Nella conversazione tra i concorrenti italiani e quelli spagnoli, si paragonano le diverse mafie (spagnola, messicana, russa…), ma su tutte spicca quella italiana. «Voi avete la versione originale», ammette Arturo. Allora scatta la lezione del bodyguard barese: il motivo è perché la nostra «è una mafia più di famiglia, di cuore…». Quel che impressiona però sono gli elogi: è fatta da «persone intelligenti, che hanno cervello. La Mafia italiana ha tutto: politica, palazzi, città, tutto. Il capo dei capi è… bello, bella mafia, mamma mia». C’è anche la spiegazione antropologica: «Quella messicana è facile: droga, gangster per strada. Quella è facile. È di basso livello». La Mafia italiana «ha più classe. Qui i bebè nascono già con la pistola».

Il succo del discorso è che, in un paio di minuti, davanti a milioni di spettatori si è fatto l’elogio della Mafia. Quel che sconcerta di più è che probabilmente Massimo non è che l’estensore di un’opinione diffusa dall’italiano medio, da chi ha come riferimento solo la tv italiana, soprattutto quei canali come Mediaset, che sulla Mafia hanno prodotto e mandando in onda una doppia serie tv che raccontava il lato umano e interno dell’organizzazione criminale. Si chiamava, guarda caso con le parole citate da Massimo, “Il capo dei capi”. Sì, è giusto, Massimo, dire proprio: «Mamma mia!».

(Tratto da L’Unità)