Duplice omicidio al Don Guanella, killer a volto scoperto: una pista porta a Secondigliano
Di Redazione Internapoli
2 Febbraio 2022
Il mosaico piano piano si sta componendo. Pezzo per pezzo si sta delineando il contesto entro cui sono stati uccisi due giorni fa Giuseppe Di Napoli e Pasquale Torre. Trucidati nel Parco dei Colombi al rione Don Guanella. Con una novità emersa nelle ultime ore: i killer erano in coppia e uno dei due si sarebbe avvicinato alle due vittime addirittura a volto scoperto. Un dato da non trascurare e che potrebbe spiegare molte cose. Innanzitutto che i killer non erano del quartiere e quindi si sono potuti avvicinare ai due senza problemi, sicuri di non destare sospetti. L’altro dato è che Di Napoli e Torre si sentivano al sicuro, non erano armati e sono stati colpiti sfruttando l’effetto sorpresa. Forse i killer lo sapevano ed erano li ad aspettarli. Elementi che gettano nella mischia altri gruppi che, più o meno in maniera indiretta, potrebbero aver agevolato il gruppo che starebbe cercando di mettere un’opa sul quartiere.
Il contesto entro cui è maturato il duplice omicidioGli omicidi di Giuseppe Di Napoli e Pasquale Torre sono infatti strettamente legati agli ultimi delitti che hanno caratterizzato il quartiere e cioè quelli di Salvatore Milano, Antonio Avolio e Giuseppe Tipaldi. Esecuzioni mirate tese a sradicare sul nascere velleità di comando (come nel caso di Milano e Tipaldi) oppure a inviare un ‘messaggio di morte’ ai nemici (come nel caso di Avolio). Omicidi che riportano alla nuova formazione che negli ultimi tempi, come riportato dalle ultime informative delle forze dell’ordine, si starebbe accreditando come nuova forza egemone nel quartiere a scapito dei reduci di ‘Abbasc Miano’ e soprattutto dei Cifrone della parte alta di Miano: gruppo che si sarebbe arroccato attorno alle famiglie Angellotti e Pecorelli indicate come le uniche a poter contare su un manipolo di affiliati armati e decisi più che mai a regolare i conti con la vecchia guardia perchè scontenti dell’ultima stagione dei Lo Russo, quella di Carlo e dei vari pentimenti che hanno colpito diverse famiglie del quartiere. Gruppo che avrebbe solidi agganci con la camorra del centro storico di Secondigliano e con gli irriducibili della Vanella Grassi che ha cambiato pelle ma non sostanza.
Da Miano a Pianura: la nuova guerra dell’area nord
La formazione di questo nuovo gruppo potrebbe spiegare anche quanto accaduto qualche settimana fa a Pianura dove Gennaro Catone è stato arrestato insieme ad altri ras in un’officina di via Montagna Spaccata (leggi qui l’articolo). Catone, indicato come l’attuale reggente di ‘Abbasc Miano’ forse era lì per cercare appoggio di uomini e armi, una preparazione ad una guerra imminente. Guerra scongiurata dal provvidenziale intervento degli uomini del locale commissariato. Mattanza che non ha risparmiato invece Di Napoli e Torre trucidati ieri pomeriggio. Quest’ultimo era fratello di Mariano Torre attuale collaboratore di giustizia e soprattutto ex braccio destro di Carlo Lo Russo (nonchè nipoti di Anna Torre moglie di Giuseppe Lo Russo), mentre il più giovane Di Napoli era figlio di Carmine ‘Mniell’ storico capopiazza del rione San Gaetano (come rivelato da più pentiti gestiva una piazza di eroina in via Vittorio Veneto). Di Napoli era inoltre anche nipote e cugino di Aniello e Vincenzo Di Napoli, uccisi dai baby killer dei Lo Russo dopo l’omicidio di Genny Cesarano (Vincenzo avrebbe partecipato alla stesa costata la vita al 15enne e sarebbe stato ucciso per timore di un pentimento, suo padre Aniello fu trucidato in via Janfolla perchè stava indagando in proprio sulla morte del figlio). Prima di loro a cadere sotto i colpi dei killer Salvatore Milano, vecchio ras con ancora ambizioni di comando, Antonio Avolio, indicato come vicino ai Cifrone come emerso dalle ultime ordinanze di custodia cautelare e infine Giuseppe Tipaldi, giovane ras figlio di Gaetano Tipaldi ‘Nanà’ che si sarebbe messo in rotta di collissione con il neonato gruppo.
Fonte:https://internapoli.it/don-guanella-killer-secondigliano/