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DUE SCENARI – TORRE DEL GRECO E CASTELLAMMARE – UNO PIU’…………..BELLO DELL’ALTRO,SI FA PER DIRE……………..VERGOGNA

Voto inquinato a Torre del Greco, Le accuse di Ramondo a Borrelli: ‘Pure voi vi siete comprati i voti , da chi lo vuoi…’

Di La Redazione

Torre del Greco. “Dell’inquinamento delle operazioni elettorali a Torre del Greco era notorio a tutti, già ben prima che si tenessero le elezioni” a dichiararlo è il pentito Giuseppe Pellegrino in merito al candidato Mele. “Anche alle ultime elezioni – dice – Mele ha comprato voti per essere eletto. Me lo ha riferito sempre mia cugina”. Testimonierebbe la compravendita di voti anche una chat tra Ramondo Gerardo, indagato nell’ambito di questa inchiesta, e Aniello Borrelli. Borrelli cerca di dire che il suo gruppo non aveva comprato voti perché nessuno aveva “cacciato i soldi”, poi dimostra di essere perfettamente consapevole delle modalità della compravendita e dell’entità delle somme investite.

Ramondo: “Pure voi vi siete comprati i voti, da chi lo vuoi”

Borrelli: Noi ci siamo comprati i voti… e chi ha cacciato i soldi? Noi se ce li compravamo veramente, se scendevamo in campo con i soldi te lo dicevo io cosa faceva Pasquale… inc… figurati, la mattina a trenta euro e il pomeriggio a cinquanta euro, figurati se io andavo all’una ci volevano cento euro… dai Mille euro Gerardo, a chi lo vuoi raccontare, voi avete messo in gioco trenta/quaranta mila euro avete messo in gioco. Qualcosa in più e non in meno di quanta/ sessantamila euro”.

Ramondo: “Ma quando mai, venti euro, solo venti euro”

Borrelli: “Solo venti euro? Quello Andrea, il fratello di Alfonso… disse una persona con il liberty (scooter ndr), disse ‘vuoi venire a votare a no? Ti diamo cinquanta euro’….dai ragazzo, voi avete speso i soldi, ma i soldi per vincere”

Ramondo: “Però abbiamo vinto, che vuoi?”

 

Alla luce di queste conversazioni emerge la diffusione della corruzione elettorale e che “i voti delle ultime elezioni amministrative in Torre del Greco – scrive il gip – non sono stati certo espressi dagli elettori in ragione di ‘stima, simpatia, affetto e proposte che vengono fatte’ ma unicamente per un diffuso, sistematico, vile ignobile meccanismo di compravendita. L’ignobiltà e la viltà emergono in maniera drammatica dalle concrete modalità operative dei vari sodalizi criminali che prestavano i propri servigi ad una pluralità di candidati. Infatti – prosegue il gip – sfruttando la situazione di degrado di alcuni quartieri, l’indigenza e la povertà di tanti elettori, o solo il basso livello culturale, questi criminali privavano tanti cittadini di un loro fondamentale diritto, per pochi ‘spiccioli’, anche solo 10-15 euro, o, addirittura, per un piccolo pacco di prodotti alimentari”.

Non solo compravendita di voti in denaro o in generi alimentari. Viene contestata all’organizzazione anche il possesso di armi. Vi è infatti prova scritta che almeno tre associati possedevano delle armi. La prova provata è data anche ad alcune foto postate sulla chat “Nettezza Urbana”. Non ci sono però prove dell’utilizzo delle armi per indurre elettori ad esprimere le preferenze per Stefano Abilitato. Tuttavia ci sono delle immagini inviate su una chat che ritraggono Massella Ciro con atteggiamento fiero imbracciare una mitragliatrice. Secondo gli accertamenti effettuati attraverso le immagini si tratta di armi vere e funzionanti confermati anche dai chiari ed inequivocabili commenti fatti tramite messaggi: “… quando Ciro ‘o nero teneva il kalashikov in mano si sentiva il padrone… era del nonno ma funziona bene… possiamo fare pure una guerra”. E’ stata, inoltre, accertata anche la disponibilità di una mitraglietta prodotta in Israele che può esplodere 600 colpi calibro 9 in un minuto.

 

03 Aprile 2019

fonte:https://www.cronachedellacampania.it/

 

Castellammare, Migliore in Parlamento accusa: ‘Il fratello del presidente del consiglio aveva schede telefoniche del clan’

Di La Redazione

Vorrei solo dire, al di la delle parentele con esponenti di clan all’interno degli eletti, che il fratello del Presidente del Consiglio Comunale è risultato essere il prestanome di schede telefoniche in disponibilità del clan. E’ questo il motivo per il quale abbiamo svolto questo tipo di richiesta e lo facciamo nel pieno rispetto dell’autorità giudiziaria ma nello stesso tempo con la preoccupazione e la raccomandazione che vi possa essere un sollecito intervento del Ministero dell’Interno”. A dirlo è il deputato del PD Gennaro Migliore durante l’assemblea della I Commissione Permanente alla Camera dei Deputati nella quale il Sottosegretario agli Interni ha risposto alle interrogazioni dei deputati. La settimana scorsa il deputato napoletano, eletto nei democratici, aveva presentato una richiesta al ministero degli Interni chiedendo l’invio della Commissione d’accesso. Non è stato l’unico. Qualche giorno prima anche il Movimento 5 Stelle con la deputata Carmen Di Lauro aveva presentato un’interpellanza al ministro Salvini chiedendo lo scioglimento del Consiglio Comunale.Abbiamo deciso di fare questa interrogazione – dice Migliore – sulla base di una serie di inchieste e di notizie susseguenti che sono emerse dalla stampa relative al comune di Castellammare di Stabia” che “è un centro nevralgico per tutta la provincia”. La città di Castellammare di Stabia “è al centro del Grande Progetto Pompei e quindi di grandi trasformazioni dal carattere urbanistico, c’è un grande porto turistico insomma c’è una condizione che ne dovrebbe fare uno dei punti di maggiore sviluppo della nostra provincia. Sulla base di una serie di denunce che sono state fatte dal precedente sindaco Antonio Pannullo alla Dda e alla Commissione Parlamentare Antimafia e dal candidato sindaco, attuale consigliere comunale, andato al ballottaggio contro Cimmino, Andrea Di Martino, sono emerse una serie di denunce che hanno portato ad una serie di inchieste per per alterazione dei processi elettorali. Come l’irruzione durante un comizio del Di Martino di Giovanni Imparato che riteneva che non fosse gradita la presenza di un candidato e che in quel territorio che considerava di sua disponibilità e con la richiesta che si facesse un parcheggio”.La risposta del Ministero. Il Ministero ha risposto facendo sapere che il Comune di Castellammare di Stabia e la sua attività amministrativa è “attenzionata” dal Prefetto di Napoli in quanto figura delegata dal Ministero dell’Interno con poteri di invio di Commissione d’Accesso. “La vicenda segnalata – scrive nella risposta il Viminale – circa i possibili condizionamenti della criminalità organizzata sull’azione amministrativa del comune di Castellammare di Stabia viene costantemente seguita dal Prefetto di Napoli”. Per l’intervento quindi della Commissione d’Accesso occorre “effettuare valutazioni complesse, di carattere riservato, da condividere in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica con la partecipazione della Procura Distrettuale Antimafia”. Tuttavia, fa sapere il Ministero nella risposta, “il Comune e gli organi in questo è sottoposto a puntuale monitoraggio, attraverso le Forze dell’ordine e con un costante raccordo con l’Autorità giudiziaria per verificare la sussistenza di qualsivoglia forma di condizionamento che possano costituire il presupposto per l’eventuale avvio della procedura finalizzata allo scioglimento straordinario del Consiglio Comunale.Il sindaco. E’ arrivata anche la risposta del Sindaco Gaetano Cimmino che parla di sciacallaggio politico non finalizzato a fare chiarezza sull’azione amministrativa della sua amministrazione. “Voglio essere chiaro con i cittadini di Castellammare di Stabia: quanto portato in Parlamento da alcuni onorevoli ha il sapore di un’operazione esclusivamente politica, di sciacallaggio politico, tutt’altro che finalizzata a fare “chiarezza” sull’azione amministrativa messa in campo in città – dice il Sindaco – Questi personaggi, “animali politici”, manovrati a quanto pare sapientemente da altri personaggi che dovrebbero essere senza né padrini né padroni, hanno portato a Roma un elenco di fatti sconnessi, un collage raffazzonato di inchieste e stralci di inchieste. Un pot-pourri che lambisce approssimazione e diffamazione. Eppure gli onorevoli gli atti giudiziari dovrebbero leggerli con attenzione, senza lasciarsi imboccare da chissà chi.Non c’è alcuna volontà di fare chiarezza, alcuna reale preoccupazione da parte loro. C’è l’unica volontà di affossare ancora una volta la città come hanno già fatto in passato, di provare a spodestare, senza nessuna probabilità di riuscirci, un governo stabile, costantemente al lavoro per ridare dignità a tutti gli stabiesi. La pulizia la stiamo facendo noi dal momento esatto in cui ci siamo insediati a Palazzo Farnese. Loro, vogliono il caos. Noi mettiamo ordine”.

 

03 Aprile 2019

fonte:https://www.cronachedellacampania.it/