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Dove non c’è un’informazione puntuale e completa la camorra dilaga. Il caso delle cornacchie morte davanti alle ville dei vip a Sabaudia, in provincia di Latina

Atto di intimidazione della camorra a Saviano o azione dimostrativa collegabile a vicende urbanistiche, comunque lo si voglia leggere, quanto è avvenuto a Sabaudia qualche settimana fa con la vicenda delle “cornacchie morte” le cui carcasse sono state collocate davanti a una ventina di ville dei vip è atto estremamente grave.

Nell’una o nell’altra lettura, esso, intanto, attesta una presenza vigile (ma bisogna ancora dimostrarlo?) sul territorio di “occhi” della camorra e, poi, il dilagare di una cultura mafiosa che non si fa scrupoli di ricorrere, all’occorrenza, anche ad atti di violenza.

Un clima limaccioso, insomma, che contiene elementi di pericolosità per tutti e che richiederebbe, proprio per questo, il massimo della vigilanza ed anche –e soprattutto – il massimo della comunicazione e dell’informazione su ogni minima cosa, su ogni avvenimento.

Il contrario di quanto a quanto pare stia avvenendo dopo l’approvazione da parte del Comune della cosiddetta “deliberazione bavaglio”, un atto che, a quanto ci risulta, in nessun’altra parte di Italia è stato adottato.

C’è un clima nella zona che francamente non ci piace, un “qualcosa” di cui, rifuggendo da qualsiasi forma di allarmismo che non attiene al nostro modo di fare antimafia, al momento ci sfuggono i contorni.

Ma che, a dar retta a certe voci da noi raccolte da gente comune sere fa in un comune vicino, non ci fa stare tranquilli. Non abbiamo verificato ad oggi la fondatezza di tali voci, ma lo faremo appena ci sarà possibile.

Atti di violenza a Sabaudia e sul territorio circostante ce ne sono già stati, a cominciare da taluni incendi e dall’assassinio dell’avv. Mosa.

Non vorremmo che si ripetessero.

Per tale motivo sono necessari estrema vigilanza ed un’informazione puntuale e completa su ogni fatto, su ogni comportamento, anche se apparentemente insignificanti.