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Dopo la Lazio la camorra tenta di acquisire altre società di calcio, fra le quali Civitavecchia?

CALCIO: GIP ROMA, A CHINAGLIA 700MILA EURO PER FARE DA PORTAVOCE A 
FITTIZI ACQUIRENTI LAZIO (2) =

(Adnkronos) – Nel complesso documento il magistrato riporta
l’iter dell’intera vicenda giungendo poi a spiegare che gli arresti
sono stati necessari per una serie di circostanze e tra queste il
concreto pericolo di fuga di alcuni degli imputati e anche “un
concreto pericolo di inquinamento delle prove”. In proposito rileva
che “gli indagati hanno continuamente ricorso alla falsificazione di
atti, grazie anche alla loro professionalita’ investite nel processo
criminale e hanno reso false dichiarazioni sia all’interno dei
procedimenti penali che li hanno visti coinvolti sia in pubblico al
fine di nascondere la verita’ dei fatti con specifico riferimento al
ruolo di Diana nella vicenda ed alla provenienza dei capitali”.

“Solo la misura della custodia in carcere appare adeguata
-scrive il giudice- tenuto conto della saltuarieta’ ed occasionalita’
dei controlli previsti per misure meno gravose, come gli arresti
domiciliari, misure che non impedirebbero la reiterazione del reato e
l’ulteriore inquinamento delle prove eseguibile direttamente o tramite
terzi, con particolare riferimento alle indagini ancora in corso
dirette ad accertare ove siano stati trasferiti gli importanti
capitali da riciclare, nonche’ in relazione al contesto ancora da
chiarire relativo ad altre operazioni di acquisizione di societa’
calcistiche come Triestina, Civitavecchia e Marsala e di attivita’
economiche in Ungheria”.

 

SS LAZIO: CAMORRA AVEVA GIA’ PREPARATO NUOVO ORGANIGRAMMA CLUB =
(AGI) – Roma, 23 lug. – Non c’erano soltanto i 22 milioni di
euro da riciclare con l’acquisto della SS Lazio. La camorra
aveva pianificato anche l’organigramma della futura societa’
biancoceleste tanto che Giuseppe Bellantonio, portavoce della
‘bandiera’ Giorgio Chinaglia’, e Guido Carlo Di Cosimo,
soggetto ritenuto dagli inquirenti vicino al casalese Giuseppe
Diana, si danno da fare nella primavera del 2006 per acquisire
informazioni sulla reale composizione societaria della Lazio di
Claudio Lotito e per far sapere agli addetti ai lavori (in
testa alcuni cronisti sportivi di quotidiani e tv locali) che
il nuovo staff societario e’ pronto: Fabio Botterini De Pelosi
e’ designato come futuro presidente del club, Andrea Valentini
sara’ il direttore commerciale, Pietro Leonardi (attualmente
dirigente dell’Udinese) fara’ il direttore generale. E’ quanto
emerge dalla lettura delle oltre 60 pagine dell’ordinanza di
custodia cautelare che il gip Guglielmo Muntoni ha firmato nei
confronti di dieci persone, tra cui gli stessi Chinaglia,
Diana, Di Cosimo e Bellantonio, per il reato di tentato
riciclaggio aggravato dai metodi mafiosi. Nel documento del
giudice si riportano stralci di una telefonata (intercettata)
che il 4 aprile 2006 Di Cosimo fa a Chinaglia al quale dice che
“la Lazio, la possiamo prenderla anche in tre giorni, se
vogliamo… solamente devo riflettere un attimino, adesso qui,
con gli amici nostri… quale e’ la nostra migliore strategia”.
Dai contatti telefonici tra Chinaglia e Diana, si apprende
l’oneroso impegno (circa 700mila euro) sostenuto
dall’impreditore di Casal di Principe di assumersi “i costi e i
viaggi” fatti dall’ex bomber biancoceleste per lasciare gli Usa
e presentarsi in Italia come “prestanome della scalata alla
Lazio”. Per il gip, Diana ha a disposizione circa 22 milioni di
euro da investire ma “intima ai complici di non lasciare alcuna
traccia che potesse in qualche modo ricondurre le somme a lui”.
Nel motivare la misura custodiale del carcere con il concreto
pericolo di reiterazione del reato, di fuga e di inquinamento
probatorio, il gip scrive che “Diana risulta operare come
riciclatore di capitali del clan dei Casalesi, trovando
l’appoggio da molti anni in questa attivita’ del commercialista
Bruno Errico, di Chinaglia, Zoltan Szilvas (uomo d’affari
ungherese, ndr), Di Cosimo, Diego Franchetti (legato a una
societa’ svizzera, ndr), Arturo Ceccherini (avvocato) e di
Bellantonio… L’asse Diana-Di Cosimo-Franchetti-Ceccherini
risulta durare da oltre un decennio, il gruppo ha lo specifico
fine di riciclare denaro sporco con estrema disinvoltura”.
(AGI) (AGI) – Roma, 23 lug. – E ancora: “Szilvas, Chinaglia e
Bellantonio sono da almeno un quinquennio impegnati in simili
imprese con Diana, organizzando anche altre analoghe operazioni
con investimenti in Ungheria o nel rilevare societa’
calcistiche italiane (Triestina, Civitavecchia e Marsala)”.
Mario Pasculini, direttore della Banca della Tuscia, filiale di
Canino, e l’ex calciatore Giancarlo Benedetti, invece, “hanno
mostrato una immediata e omertosa quanto illegale
disponibilita’ a garantire le operazioni di riciclaggio
organizzate da Diana, mettendo nel corso del tempo le loro
capacita’ professionali al servizio della riuscita
dell’operazione economica illecita”. (AGI)