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Dopo gli incidenti avvenuti nell’ultima seduta del Consiglio Comunale formiano non si parlerà più delle mafie a Formia???

L’argomento è stato appena sfiorato e subito abbandonato dopo la bagarre scoppiata in consiglio comunale durante il dibattito sul radicamento mafioso sul territorio di Formia e del sud pontino.

Avevamo accolto la notizia di tale dibattito con interesse e piacere, considerato soprattutto il fatto che da decenni a Formia, malgrado la gravità della situazione, molti esponenti politici ed istituzionali continuano a negare l’esistenza del fenomeno mafioso.

A Formia ci sono soggetti di moltissimi clan della camorra casertana e napoletana, ci sono stati numerosi arresti, molte inchieste sono tuttora in corso.

Commercio, edilizia, appalti e soprattutto subappalti pubblici e privati sono settori nei quali la camorra la fa da padrona o quasi.

Si ipotizzano anche collegamenti, alcuni dei quali peraltro accertati dalle intercettazioni telefoniche fatte in occasione dell’inchiesta del Commissariato di Formia denominata “Formia Connection”, fra esponenti politici ed istituzionali attualmente in carica e soggetti appartenenti a famiglie camorristiche.

Una situazione, insomma, inquietante che avrebbe meritato una maggiore attenzione di quella in essere, ma che, purtroppo, almeno fino a qualche mese fa, non c’è stata.

Quante responsabilità delle “vecchie” Procura e Prefettura di Latina, oltre che delle burocrazie dei partiti politici e di altre istituzioni!!!

La causa che ha scatenato la bagarre in consiglio comunale è stata l’assunzione della difesa, nella sua veste di avvocato, di un indagato nell’ambito dell’inchiesta “Golfo”da parte di un Assessore comunale.

Abbiamo ben chiara la distinzione del ruolo di avvocato da quella di Assessore e sul piano legale non c’è alcuna incompatibilità.

Ma sul piano etico l’incompatibilità c’è e come.

In politica… la moglie di Cesare DEVE essere al di sopra di ogni sospetto.

E, poi, come la metteremmo se l’amministrazione comunale dovesse decidere di costituirsi parte civile in un eventuale processo nato dall’inchiesta “Golfo”?

Chi ambisce a posti importanti di natura politica ed istituzionale o occupa uno di tali posti, non può e non deve comportarsi come un comune cittadino.

Sono stati in molti in consiglio comunale a chiedere le dimissioni di quell’assessore e fra essi anche un capogruppo di un partito di maggioranza al Comune di Formia.

Dimissioni che noi abbiamo chiesto fra i primi e che continuiamo a richiedere.

Le polemiche virulente nate su questo argomento, però, non hanno consentito di andare oltre nel dibattito ed il tema delle mafie a Formia è stato, pertanto, accantonato.

Sarà ripreso?

Quando?

Come?

Intanto le mafie a Formia ci stanno, continueranno ad esserci, sempre più arroganti ed invasive, soprattutto dopo le scarcerazioni decise “ per assenza di indizi “dal Tribunale del Riesame di Napoli delle persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta “Golfo”.

Hanno sbagliato gli inquirenti?

I giudici?

Qualcuno ha sbagliato indubbiamente.

Noi non esprimiamo mai giudizi sulle sentenze, ci piacciano o meno.

Certo è, però, che gli effetti di tali decisioni sono devastanti nell’opinione pubblica meno accorta ed informata.

Dopo gli incidenti avvenuti in consiglio comunale, di mafia a Formia probabilmente i partiti e le istituzioni locali, come hanno sempre fatto in passato, non ne parleranno mai più.

E questo l’aspetto che ci inquieta maggiormente.