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Disattenzione di Nordio, così l’Italia ha disertato la conferenza sull’antiriciclaggio di Abu Dhabi

NEGLI EMIRATI ARABI – La conferenza tra i vertici delle autorità di controllo finanziario e antiterrorismo, riservata, si è svolta dal 16 al 18 maggio scorso. L’invito all’Italia risale al mese precedente e prevedeva una risposta entro il 15 aprile che non è mai arrivata al ministero della Giustizia emiratino

DI ANTONELLA MASCALI – Il Fatto Quotidiano

Si è candidata ad essere il paese con la sede europea della futura agenzia per la lotta al riciclaggio, ma l’Italia ha fatto un clamoroso autogol, che conoscono solo ambienti ristrettissimi, di quelli che contano, a livello internazionale. A maggio scorso il ministero della Giustizia guidato da Carlo Nordio non ha mandato nessun rappresentante a una conferenza organizzata dagli Emirati Arabi proprio sulla lotta al riciclaggio e al finanziamento a gruppi terroristici. Non solo non è andato nessuno ma neppure è stata inviata una lettera di cortesia istituzionale per motivare l’assenza. E questo nonostante la lettera di invito, che Il Fatto Quotidiano ha potuto visionare, fosse un attestato di stima verso le conoscenze italiane in materia e si volesse attribuire proprio all’Italia un ruolo leader in quella conferenza a cui si sono seduti allo stesso tavolo anche Usa, Russia e Iran.

La conferenza, riservata ( non si trova alcuna locandina) dal titolo “The Role of Central Authorities in Combating Money Laundering and Terrorism Financing” si è svolta ad Abu Dhabi dal 16 al 18 maggio scorso. L’invito all’Italia risale al mese precedente e prevedeva una risposta entro il 15 aprile che non è mai arrivata al ministero della Giustizia degli Emirati Arabi. Un comportamento che ha provocato una comprensibile irritazione da parte del paese organizzatore, anche se rimasta sotto traccia. Nella lettera, in inglese, si legge : “Lavorando insieme, le autorità centrali possono scambiare informazioni, coordinare le indagini e allineare le leggi e i regolamenti per combattere efficacemente queste attività criminali”. E ancora: sulla base “delle forti relazioni legali e giudiziarie tra l’autorità centrale degli Emirati Arabi Uniti e l’autorità centrale della Repubblica Italiana” invitiamo i vostri rappresentanti “a partecipare e a condividere le loro preziose esperienze con gli esperti e gli specialisti che saranno presenti”.

A riprova dell’importanza che si attribuiva all’Italia per sviluppare un lavoro internazionale contro riciclaggio e soldi ai terroristi, ecco un altro passaggio significativo della lettera d’invito: “Teniamo in grande considerazione la partecipazione a questa conferenza del rappresentante dell’autorità centrale della Repubblica Italiana e riteniamo che il contributo sarà fondamentale per il raggiungimento dei nostri obiettivi”. C’è anche l’elenco degli obiettivi della conferenza organizzata dal ministero della Giustizia degli Emirati Arabi: “Esaminare il ruolo delle autorità centrali nella lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, nelle richieste di estradizione e di assistenza giudiziaria in materia penale”. “Esaminare gli ostacoli e le procedure che possono impedire la cooperazione legale e giudiziaria”. “Scambio di esperienze legali e giudiziarie tra i Paesi partecipanti”. “Discutere le proposte che possono facilitare la cooperazione e la comunicazione congiunta tra le autorità centrali per combattere il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo”.

Una “diserzione” dell’Italia a questa conferenza senza neppure una riga di scuse diplomatiche mentre appena pochi mesi prima, a gennaio, il ministro Giancarlo Giorgetti a un incontro bilaterale, come riportato dal sito del Mef il 17 gennaio, ha candidato l’Italia come sede dell’ Alma, l’autorità europea per l’antiriciclaggio “nel corso di un colloquio bilaterale a Bruxelles con Mairead McGuinness, il commissario Ue per stabilità finanziaria, servizi finanziari e unione dei mercati dei capitali”. A luglio, in coincidenza della relazione dell’Unità di informazione finanziaria della banca d’Italia proprio sull’attività anti riciclaggio e antiterrorismo, da Palazzo Chigi hanno fatto “trapelare” che è Roma la città scelta come candidata, che dovrà vedersela con Parigi, Madrid, Francoforte e Vienna.

Quale sarà la sede prescelta in sede Ue, si dovrebbe sapere nella primavera 2024. Proprio la candidatura dell’Italia lanciata a gennaio dal ministro Giorgetti avrebbe dovuto essere un motivo in più per accettare l’invito alla conferenza ad Abu Dhabi. Invece, governo e maggioranza si sono spesi per boicottare la direttiva della Commissione europea in materia di contrasto alla corruzione e a luglio maggioranza, Azione e Italia Viva hanno votato no alla direttiva perché “in palese contrasto con il principio di sussidiarietà e con quella di proporzionalità“, recita il parere contrario a firma del relatore, Antonio Giordano, deputato di FdI. A favore della direttiva, invece, hanno votato Pd, M5s e Verdi. Il no si è basato su una presunta incompetenza ma non sfugge che abbia a che fare con le riforme del ministro Carlo Nordio in discussione in Parlamento: l’abrogazione dell’abuso d’ufficio, lo svuotamento del traffico di influenze, l’azzoppamento delle intercettazioni con tanto di doppio bavaglio per i giornalisti, l’inappellabilità per i pm delle sentenze di assoluzione, l’avvertimento-interrogatorio a un indagato 5 giorni prima della richiesta di arresto.

fonte:https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/10/28/disattenzione-di-nordio-cosi-litalia-ha-disertato-la-conferenza-sullantiriciclaggio-di-abu-dhabi/7336658/