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Dia, il direttore Fazio: «In pandemia la ‘ndrangheta ha rilevato imprese in crisi»

Dia, il direttore Fazio: «In pandemia la ‘ndrangheta ha rilevato imprese in crisi»

Conferenza stampa a Catanzaro. «Aumentano i collaboratori di giustizia. Controlli sulla pioggia di miliardi in arrivo in Calabria»

Pubblicato il: 13/04/2022 – 12:47

di Alessia Truzzolillo

CATANZARO «La relazione semestrale della Dia ci restituisce un’immagine della ‘ndrangheta come modello criminale fluido, capace di tessere rapporti con organizzazioni criminali di matrice diversa e con la cosiddetta “area grigia” costituita da imprenditori e politici». Il direttore della sezione Dia di Catanzaro, Beniamino Fazio, ha presentato questa mattina la relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia. Un ruolo particolare, ha spiegato Fazio, ha avuto la ‘ndrangheta durante la pandemia: «Si è mossa in maniera silente e ha mantenuto salda la propria posizione nel territorio e ha mantenuto rapporti con il tessuto economico e sociale esprimendosi sempre più come un’organizzazione criminale a vocazione affaristico/imprenditoriale». Un dato emerge netto su tutti, come già evidenziato anche dal procuratore Nicola Gratteri, ovvero che la ‘ndrangheta «non si manifesta più con azioni violente. Durante il periodo della pandemia, per esempio, ha rilevato le imprese in difficoltà economica».

Più collaboratori di giustizia

Un dato importante, che evidenzia una leggera inversione di tendenza rispetto al passato è che «vi è un maggior numero di collaborazioni che rendono la lotta alla ‘ndrangheta sempre più efficace». Per quanto riguarda gli strumenti di contrasto portati avanti la Dia, oltre alle indagini, si occupa anche delle «misure di prevenzione che rappresentano nel nostro ordinamento un vero unicum. Il codice antimafia del 2011 consente alla Dia di sottrarre patrimoni non soltanto a coloro che appartengono alla ‘ndrangheta ma anche a coloro che ne sono vicini e non ne fanno necessariamente parte». La Dia sta, inoltre, fornendo un grande contributo alle Prefetture in ordine alle interdittive antimafia a carico delle società in cui vi sono infiltrazioni pesanti della ‘ndrangheta. Per quanto riguarda le ramificazioni della ‘ndrangheta in altre regioni, e non solo, «registriamo la sua presenza – ha detto Fazio – nel Lazio, in Liguria, in Piemonte, in Lombardia, e in altri Paesi comunitari come Francia, Spagna, Germania, Regno Unito, e in altri continenti: in Australia, Canada, Sud America».

Allerta alta sui soldi del Pnrr

«Stanno piovendo anche su questo territorio milioni di euro – ha affermato Fazio riferendosi ai finanziamenti del Pnrr – che suscitano gli appetiti dell’organizzazione criminale. Noi stiamo tenendo alto il livello di allerta e questo avviene in un momento storico favorevole tenuto conto che abbiamo da un lato una validissima Procura, guidata dal procuratore Nicola Gratteri, e dall’altro ci sono le Forze di polizia che stanno lavorando assieme per avere un buon controllo del territorio. Staremo attenti a questa pioggia di miliardi che arriverà anche in Calabria».
«La situazione degli organici non è adeguata a quelle che sono le esigenze del territorio. Però ci aspettiamo nel futuro, speriamo, un incremento di unità che ci consenta di essere più efficaci».

La rete Onnet

«Abbiamo recepito una direttiva dell’Unione Europea – ha concluso Fazio – affinché si realizzi una rete antimafia, la rete Onnet, dove la Dia è project leader. Si è creata una rete con le altre forze di polizia della Comunità europea che ha dato i suoi frutti perché abbiamo partecipato a 50 operazioni, sono stati coinvolti 600 investigatori. La Commissione europea ha accolta questa iniziativa così positivamente che inizialmente aveva stanziato solo 600mila euro e ultimamente ne ha stanziati altri due milioni».

Fonte:https://www.corrieredellacalabria.it/2022/04/13/dia-il-direttore-fazio-in-pandemia-la-ndrangheta-ha-rilevato-imprese-in-crisi/