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Denunciò la CAMORRA. Il tar respinge la richiesta di Gallo. Non può riprendere i lavori di allestimento di un impianto di distribuzione carburanti

Denunciò la CAMORRA. Il tar respinge la richiesta di Gallo. Non può riprendere i lavori di allestimento di un impianto di distribuzione carburanti

L’uomo denunciò la camorra

CASAL DI PRINCIPE – Il Tar della Campania ha respinto oggi la richiesta avanzata dai legali di Luigi Gallo di immediata sospensione del provvedimento assunto da Anas: Gallo dunque non puo’ riprendere i lavori di allestimento dell’impianto di erogazione di carburanti, a meno che il tribunale decida diversamente quando entrera’ nel merito.La vicenda di Gallo e’ nota alle cronache perche’ l’uomo ha denunciato la camorra e i suoi estorsori, le sue dichiarazioni hanno portato all’arresto di 13 persone, tra cui l’ex sottosegretario Nicola Cosentino e due suoi fratelli, e’ stato riconosciuto come vittima dal Fondo per gli usurati che gli aveva assegnato oltre 400 mila euro ma, a causa di un contenzioso con l’Anas, quei soldi gli sono stati recentemente revocati dato che sono scaduti i 12 mesi per il loro utilizzo. “Ringrazio i miei legali, continuo ad avere fiducia nelle istituzioni ma a Napoli ci sono dei poteri forti e sono questi che mi contrastano”, commenta oggi con l’ANSA lo stesso Gallo.

In merito alla vicenda, nelle scorse settimane, Anas aveva fatto sapere che non era stato possibile “procedere con il vecchio disciplinare del 2001, in quanto i lavori non erano mai stati attivati e quindi quando e’ pervenuta la nuova richiesta del signor Gallo era intervenuto il cambio di normativa cui Anas non poteva derogare. La parola fine su questa vicenda spetta al giudice amministrativo, cui Anas ovviamente dara’ seguito”.

Un appello ad Anas arriva dal deputato Pd Davide Mattiello. “Si puo’ morire in attesa che la giustizia faccia il suo corso. Ribadisco l’invito al presidente Armani di Anas: sulla vicenda Gallo ci vuole una assunzione di responsabilita’”, dice il deputato, componente della Commissione Antimafia. “Certo – ragiona – il Tar si pronuncera’ nel merito e il rigetto odierno lascia del tutto impregiudicato tale passaggio. Ma la vicenda, seguendo i ritmi della giustizia amministrativa, rischia di protrarsi troppo e arrivare a conclusione col ‘paziente ormai defunto’. Il presidente Armani che si e’ trovato la corruzione in casa quando e’ diventato presidente, sa quanto certi segnali siano importanti dentro e fuori l’azienda: perche’ senza soluzione della vicenda Gallo, saranno ancora una volta le ‘Dame nere’ a ghignarsela”.

PUBBLICATO IL: 14 settembre 2016 ALLE ORE 19:20

fonte:www.casertace.net