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“Decreto salvaliste, l’opposizione protesta e scende in piazza”. La Costituzione messa sotto i piedi

PD: rispettiamo Napolitano

Il centrosinistra tornerà in piazza unito sabato prossimo, 13 marzo, per protestare contro il decreto salva-liste approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri, per rimediare all’esclusione dalle Regionali della lista del Pdl in provincia di Roma e del listino di Roberto Formigoni. Le mobilitazioni contro quello che viene definito dal Pd “un vero e proprio condono, un provvedimento che serve solo a occultare gli errori e le divisioni, a sanare il vero e proprio pasticcio combinato da una destra che pensa di vincere calpestando le regole” sono iniziate già ieri con manifestazioni a Milano e a Roma. Proseguiranno oggi sempre nella Capitale, con una manifestazione del Popolo Viola alle 15 a piazza Navona. Ma anche a Firenze dove il segretario regionale del Pd Andrea Manciulli ha invitato il partito a organizzare sul territorio iniziative unitarie. L’evento clou della protesta che vedrà insieme Pd, Idv, Sinistra Ecologia e Libertà, il Partito socialista e il Popolo Viola, sarà la manifestazione di sabato prossimo a Roma. Il ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, sostiene che non sia possibile fare le riforme con un Pd che scende in piazza e, in una intervista a Repubblica, attacca Antonio Di Pietro definendo l’Idv “eversiva”. Il decreto salva-liste è una “vergognosa leggina” ma il Pd rispetta le decisioni del capo dello Stato, osserva il presidente del partito, Rosi Bindi. “Questa – afferma in una intervista a Repubblica – ora è una gara truccata. Elezioni con una ferita aperta per la nostra democrazia, inferta da Berlusconi e dalla sua maggioranza. E con una spada di Damocle che pende sul risultato”. Per Gustavo Zagrebelsky, ex presidente della Corte Costituzionale, l’approvazione del decreto salva-liste è stata “un abuso, una corruzione della forza della legge per violare insieme uguaglianza e imparzialità”. Ma difende il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha firmato “affinché non abbia mai a scoppiare” quella “violenza latente che talora viene anche minacciata”.

(Tratto da Virgilio Notizie)