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De Raho: “quando tutti denunciano non c’é più rischio per nessuno”. Denunciare, denunciare, denunciare; finitela con le chiacchiere e con la finta antimafia

Roma, 6 ago. (Adnkronos) – Il rischio che la mafia rialzi la testa soprattutto lì dove è più forte l’impegno della società civile e di Confindustria locale, è reale. ”Lo ha rimarcato anche ieri la relazione della Direzione Investigativa Antimafia -dice all’Adnkronos il procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho- il rischio esiste in tutti quei territori in cui le organizzazioni criminali vengono indebolite. Lo Stato e la magistratura, insieme alla società civile, stanno operando con tenacia una lotta senza quartiere alla criminalità organizzata”. ”Per recuperare capacità di intimidazione -è l’analisi di de Raho- alcune di esse hanno bisogno di esercitare nuova violenza: è questa la fonte del rischio. Il pericolo, come evidenzia la Dia, esiste a Caltanissetta, dove c’è forte impegno civile, ma anche in altri territori in cui il contrasto giudiziario è più marcato e porta risultati. E’ qui che aumenta il rischio di una strategia violenta o anche stragista delle mafie”. ”In Silcia bene il modello Confindustria Sicilia e l’impegno del delegato nazionale alla legalità, Antonello Montante”, prosegue il procuratore di Reggio Calabria, sottolineando che ”deve passare una linea d’azione: quando tutti denunciano, non c’è più rischio per nessuno”. Di più: ”La reazione di legalità che si registra in alcune aree del Sud, in particolare siciliane e calabresi -rimarca de Raho- deve dare luogo a una sorta di ‘contagio’ positivo, perché tutti i territori rispondano allo stesso modo: denunciare per abbassare la soglia del rischio. Questo consentirà di assestare un colpo definitivo alle mafie”.