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De Raho e la borghesia mafiosa: “Commercialisti, avvocati e istituzioni insieme alla ‘ndrangheta”

De Raho e la borghesia mafiosa: “Commercialisti, avvocati e istituzioni insieme alla ‘ndrangheta”

27 ottobre 2018

Una borghesia mafiosa costituita da commercialisti, avvocati e anche istituzioni, finisce per agevolare l’infiltrazione delle mafie, nell’economia e anche nella politica”. Sono le parole del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Federico Cafiero De Raho, questa mattina a Pescara, a margine del Premio Nazionale Paolo Borsellino.

Ormai il pericolo non e’ piu’ la mafia riconoscibile – ha proseguito De Raho – ma quella invisibile, che con il proprio danaro compra e sembra non essere pericolosa come una volta, mentre invece lo e’ molto di piu’, perche’ laddove non puo’ comprare tira fuori la propria tradizione, ovvero quel meccanismo di violenza e intimidazione, che oggi si accompagna semplicemente alle parole ‘noi siamo’ – ha rimarcato il procuratore nazionale antimafia -. Due parole che sono sufficienti per fare capire all’interlocutore di chi si tratta e a farlo ritirare, in modo che restino soltanto loro”.

De Raho ha poi fatto l’esempio del traffico di cocaina. “Pensate alle tonnellate di cocaina che entrano nel nostro Paese e in Europa, un traffico governato da ‘ndrangheta, mafia e camorra, che spesso operano assieme, cogestendo traffici di questo tipo – sono le parole del procuratore nazionale antimafia -. Immaginate in quanto danaro si converte il traffico e tutto questo denaro viene poi portato nella nostra economia, un’economia legale nella quale le mafie entrano con soggetti che riescono a mimetizzare, mascherare e occultare il soggetto mafioso”.

Presente al Premio Nazionale Paolo Borsellino anche il Pm di Roma, Giovanni Musaro’.

Il problema, in una citta’ come Roma, e’ far comprendere che determinati sistemi organizzativi sono mafiosi, perche’ ovviamente a Roma non si puo’ pretendere che un’organizzazione abbia lo stesso controllo del territorio che puo’ avere una cosca di ‘ndrangheta in un piccolo paese in provincia di Reggio Calabria. Pero’, ferma restando la presunzione di non colpevolezza prima di sentenze definitive, l’impressione e’ che si stiano facendo grossi passi avanti e dunque siamo fiduciosi – ha proseguito Musaro’ -. Iniziamo ad avere riconoscimenti ad Ostia, ci sono anche sentenze definitive grazie al lavoro che hanno fatto i colleghi, recentemente abbiamo avuto l’ordinanza sui Casamonica, confermata dal riesame, che ha riconosciuto l’associazione mafiosa e su Mafia Capitale c’e’ una sentenza importantissima”.

Musaro’, infine, ha sottolineato che “a Roma, come in altre realta’, c’e’ sia il problema dell’espansione delle mafie storiche al di fuori di Sicilia, Calabria e Campania, e sia il problema del modello mafioso realizzato da gruppi autoctoni come gli Spada, i Casamonica, ma anche come le realta’ viste in atto con Mafia Capitale”.

Fonte:Iacchite.com