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De Luca: “Impresentabile? Infame, da ucciderla”. Pd: “Inaccettabile”. Saviano: “Parole volgari e mafiose”

De Luca: “Impresentabile? Infame, da ucciderla”. Pd: “Inaccettabile”. Saviano: “Parole volgari e mafiose”

Il Fatto Quotidiano, Giovedì 17 Novembre 2016

De Luca: “Impresentabile? Infame, da ucciderla”. Pd: “Inaccettabile”. Saviano: “Parole volgari e mafiose”

Il governatore Pd della Regione Campania intervistato da Matrix come esempio di “politicamente scorretto” in Italia è tornato a minacciare la presidente della commissione Antimafia. E sul leader del Carroccio Matteo Salvini: “Quando lo vedo mi tocco i coglioni perché porta pure male”. Per la prima volta i dem prendono le distanze: “Si scusi”. Lo scrittore su Facebook: “Insopportabile questa politica da sceriffo”. Il diretto intervistato: “Dal programma di Canale 5 ennesimo atto di delinquenza giornalistica”

di F. Q.

“Quella che fece è stata una cosa infame, da ucciderla”. Nuove minacce da Vincenzo De Luca per Rosy Bindi. Frasi molto simili a quelle già pronunciate in passato, ma che questa volta hanno costretto il Pd a scaricarlo: “Si dia una calmata e chieda scusa”, si sono affrettati a dichiarare i vertici. Ad esporsi anche lo scrittore Roberto Saviano che su Facebook ha scritto: “Parole volgari e mafiose. Insopportabile questa politica da sceriffo e irresponsabile De Luca nel non dare minimamente peso alle bestialità che dice”. A poco è servita la controreplica del diretto interessato, che ha diramato una nota in cui ha parlato di “delinquenza giornalistica”. Matrix, a suo dire, gli avrebbe quasi estorto quelle dichiarazioni, motivo per cui sta valutando se querelare o meno la trasmissione di Canale 5 per violazione della privacy. Resta il fatto che il governatore della regione Campania è tornato ad attaccare la presidente della commissione Antimafia per essere stato inserito tra gli impresentabili poco prima delle elezioni 2015 perché ai tempi della candidatura era imputato nel processo legato alla vicenda Sea Park. Nonostante le accuse del democratico, la decisione non fu “personale”, ma in linea con quanto previsto dal codice etico approvato dall’organo parlamentare nel 2014 (pure con i voti dem). De Luca è stato poi assolto e ha prima querelato la Bindi, poi l’ha minacciata più volte per la sua decisione. Nella puntata di Matrix su Canale 5 di ieri sera ha rincarato la dose: “Ci abbiamo rimesso tra l’1,5 e il 2 per cento di voti”, ha detto. “Atti di delinquenza politica. E non c’entra niente la moralità, era tutto un attacco al governo Renzi. Le solite puttanate“. De Luca è stato intervistato come esempio di “politicamente scorretto” in Italia: “Di scorretti ne abbiamo già tanti”, ha commentato. Quando vedo Matteo Salvini mi tocco i coglioni perché porta pure male. Non gli ho mai visto fare un sorriso”.

Per la prima volta il Pd scarica De Luca
Se alla vigilia delle elezioni regionali 2015 i renziani avevano difeso il governatore (e Matteo Renzi in persona aveva detto: “Non si usi l’Antimafia per regolare i conti interni al Pd”), ora le parole di De Luca hanno portato il partito a difendere compatti la collega a guida della commissione Antimafia. “Si dia una calmata”, ha scritto su Twitter il presidente Pd Matteo Orfini. Così anche il vicesegretario dem Lorenzo Guerini: “Parole inaccettabili quelle espresse su Rosy Bindi, alla quale va la nostra piena solidarietà. Nessuna polemica politica, per quanto aspra, o nessuna decisione, per quanto controversa, giustificano espressioni come quelle riportate dai mezzi di informazione”.

Non è però la prima volta che De Luca se la prende con la Bindi. “Sul piano politico infame e sul piano costituzionale eversiva”, disse nel 2015. Poi: “Per me non conta la vittoria, ma far ringoiare le cose ignobili che sono state dette su di me”. A “Otto e mezzo” su La7 a fine ottobre di un anno fa definì la presidente Antimafia “impresentabile in tutti i sensi”. Tra l’altro non è la prima volta che il governatore dem rievoca la morte per gli avversari politici: “Di Maio, Dibba, Fico? Tre mezze pippe, falsi come Giuda. Che vi possano ammazzare tutti”, aveva detto subito dopo le elezioni amministrative della primavera scorsa.

 

De Luca contro Matrix: “Ennesimo atto di delinquenza giornalistica”
“Ci ritroviamo di fronte all’ennesimo atto di delinquenza giornalistica. Chiarisco che nell’intervista che ieri ho rilasciato a Matrix nessuna domanda, e tantomeno alcuna risposta, ha riguardato l’onorevole Bindi”. E’ quanto si legge in una nota diramata dal governatore della Campania dopo la polemica sulle sue ultime parole contro la presidentessa della Commissione Antimafia Rosy Bindi. L’ex sindaco di Salerno, tuttavia, ha fornito la sua versione dei fatti: “Al termine della stessa intervista, il giornalista ha tirato fuori il suo tablet chiedendomi, mentre gli operatori smontavano i cavalletti delle telecamere, se poteva mostrarmi quanto aveva affermato in una precedente trasmissione l’ospite Vittorio Sgarbisull’onorevole Bindi – ha spiegato De Luca – Abbiamo parlato di Sgarbi, e commentato insieme, sorridendo e facendo battute, quel video che non conoscevo. Verificheremo con l’ufficio legale gli estremi della querela a fronte di una evidente violazione della privacy e violenza privata esercitata – ha aggiunto il governatore della Campania – Un ennesimo episodio di scorrettezza professionale e di inciviltà. Per il resto, la vicenda, grave, di un anno fa è chiusa. Non c’era e non c’è alcun problema con l’onorevole Bindi – ha concluso – nei cui confronti, al di là di ogni differenza politica, riconfermo il mio rispetto oltre ogni volgarestrumentalizzazione“.

Matrix intervista De Luca: “Politicamente scorretto come Trump?” – De Luca è stato intervistato da Matrix come esempio di “politicamente scorretto” in Italia. Il giornalista ha iniziato il dialogo paragonandolo al neoeletto presidente della Repubblica Usa Donald Trump: “Sono io un po’ difettato politicamente ed esteticamente, ma al livello di Trump non ci arrivo”, ha replicato De Luca. “Io ancora non ho capito cosa si mette in testa, se è un nido di quaglia o di cinciallegra o di plastica. Però l’America non ci fa annoiare diciamo. Hanno votato per Trump anche molte donne questo vuol dire che la gente normale ragione su come si vive nella vita reale non come si finge di vivere. Ma l’Italia è un Paese dove due cose non moriranno mai la corporazione e il gesuitismo, il fariseismo, la finta morale, la doppiezza. Queste due cose sono ineliminabili”.

Perché De Luca finì tra gli impresentabili alla vigilia delle elezioni regionali del 2014 – La dichiarazione su Rosy Bindi è stata pronunciata da De Luca in puntata a commento della battuta di Vittorio Sgarbi: “Trump sta a De Luca come Hillary Clinton sta a Rosy Bindi”. Il governatore però venne inserito nella lista degli impresentabili insieme ad altri 15 candidati, sulla base delle norme del codice etico approvato nel 2014 dalla commissione Antimafia. Questo prevede che per essere indicati come tali non serve una condanna, tantomeno definitiva: basta essere stati rinviati a giudizio oppure essere stati sottoposti a misure di prevenzione personali o patrimoniali. De Luca nel 2014 risultava imputato con altri 46 accusati a vario titolo nel processo ex Ideal Standard per associazione per delinquere, concussione e truffa. Lo stesso De Luca, che più volte nel corso degli anni ha commentato la vicenda, ha rinunciato alla prescrizione “relativamente ai delitti per i quali era maturato il relativo decorso”. Il 29 settembre il governatore è stato assolto“perché il fatto non sussiste” dalle accuse legate alla vicenda del Sea Park, il parco marino mai realizzato a Salerno, processo per il quale l’Antimafia inserì il suo nome tra i cosiddetti ‘impresentabili’. “Esprimo piena soddisfazione e rispetto per la magistratura. Era questa la vicenda per cui una avventurosa parlamentare ci aveva presentato come ‘impresentabili’. Oggi ci presentiamo a testa alta”, scrisse dopo l’assoluzione su Twitter il presidente della Regione Campania.

La vicenda degli “impresentabili” segnò un grande momento di tensione nel Pd. De Luca definì “infame ed eversiva” l’iniziativa della collega di partito, arrivando addirittura a presentare una denuncia-querela contro di lei, poi archiviata dal gip di Roma. Secondo l’ex sindaco di Salerno, Bindi aveva “danneggiato in maniera pesante e consapevole il Pd a 24 ore da un voto importante. “Nei Paesi civili che si rispettano impresentabili sono coloro che hanno una condanna definitiva, e non quelli che stanno sullo stomaco a qualcuno”, disse. Accuse “inaccettabili” secondo la presidente dell’Antimafia, che riscosse ampia solidarietà tra i colleghi di partito e chiese l’intervento degli organi interni di garanzia del Pd: “Le accuse che ci sono state rivolte non sono un fatto personale ma toccano il cuore delle istituzioni“.

Le altre reazioni. Boldrini: “Parole inaccettabili”. Di Battista: “Con riforma può essere senatore ed avere immunità”
Sui social network sono tantissime le prese di posizione contro le parole del governatore della Campania. “Ricordo che se passassero le riformeRenzi-Boschi-Verdini uno come #DeLuca potrebbe diventare senatore e avrebbe l’immunità. #IoDicoNo” ha scritto su Twitter Alessandro Di Battista, deputato M5S. “Piena solidarietà alla presidente dell’Antimafia Rosy Bindi per le inaccettabili parole pronunciate da Vincenzo De Luca #iostoconRosyBindi” è il tweet della presidente della Camera Laura Boldrini. Ironica la risposta di Miguel Gotor, senatore Pd e in passato bersaglio di un attacco di De Luca: “All’ultima lezione di tango avevo consigliato a De Luca di non bere… Ma è più forte di lui, ormai prigioniero del suo personaggetto #Bindi”. Pesantissima, come detto, l’accusa dello scrittore Roberto Saviano: “‘È un’infame, da ucciderla’, queste le parole volgari e mafiose rivolte dal governatore della Campania Vincenzo De Luca a Rosy Bindi. Insopportabile questa politica da sceriffo e irresponsabile De Luca nel non dare minimamente peso alle bestialità che ogni volta dice”.