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De Ficchy: Alemanno sottovaluta il radicamento mafiuoso nella Capitale. Con questa classe politica non si va da nessuna parte!

Il magistrato: “Con il Comune non ci siamo quasi mai ritrovati e confrontati su questo tema. E nella Capitale siamo arrivati alla situazione attuale”

Il sindaco Alemanno sminuisce il pericolo di infiltrazioni mafiose a Roma. A denunciarlo è il procuratore Luigi De Ficchy, nel corso di un dibattito ospitato nella sede del XI municipio. “Con il Comune di Roma – prosegue il procuratore – non ci siamo quasi mai ritrovati e confrontati su questo tema e nella Capitale a forza di sottovalutare questa tematica siamo arrivati alla situazione attuale”. Sono i colletti bianchi, persone che non ti aspetti. Sono la ‘quinta mafia’, come la definisce il presidente di Libera Lazio, Antonio Turri, e a forza di non volerla vedere, si è in un primo momento infiltrata, poi radicata ed infine ha preso il controllo. E’ una fotografia inquietante quella emersa ieri durante il dibattito “Lotta alle mafie, due realtà a confronto: Calabria e Roma”.

Dal caso del comune di Fondi a quello meno recente di Nettuno, comuni a sud del Lazio in cui “pesante è la mano delle mafie con amministrazioni sciolte proprio per infiltrazioni”. A confrontarsi si sono ritrovati oltre ad Antonio Turri, al procuratore Luigi de Ficchy, il sostituto procuratore della Repubblica di Crotone Pier Paolo Bruni e i presidenti dei municipi XI e III, Andrea Catarci e Dario Marcucci. “Alemanno – ha proseguito il procuratore De Ficchy – è inutile che si meravigli quando vengono alla luce casi come quello del sequestro del Cafè de Paris. Qui si è sempre sminuito il fenomeno: dalle infiltrazioni si è infatti passati al controllo del territorio, con le cosche della ‘ndrangheta che dalla Calabria si sono spostate verso Roma, dove risiede il centro del potere. Lavorano sui grandi appalti, sul grande giro di affari e sono arrivati a quasi tutti i livelli. Non c’è nulla di cui meravigliarsi. Le mafie sono un cancro che hanno un loro esercito ed un’organizzazione finanziaria ed economica. Roma è la forza propulsiva, centro del potere politico e non solo. Le mafie sono dentro l’urbanistica, con il cemento. Sono dentro al ciclo dei rifiuti ed per noi è sempre più difficile, per mezzi e strumenti, fare indagini”.
Federica Angeli

(Tratto da Repubblica)