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Dal business dell’emergenza Covid al rolex, i retroscena della ‘ndrangheta a Crotone

Dal business dell’emergenza Covid al rolex, i retroscena della ‘ndrangheta a Crotone

21 Gennaio 2021

Il nuovo “oro” delle organizzazioni criminali, secondo quanto emerso dalle indagini dell’operazione “Basso Profilo”, sono le fatture per operazioni inesistenti, merce che oggi è assai ricercata e “trafficata” dalle organizzazioni criminali per i benefici che può determinare per gli imprenditori disonesti e per le aziende a gestione o funzionali della ‘ndrangheta. L’attività di indagine ha consentito di accertare la somma di €. 22.000.000 prelevata per contanti, attraverso l’arruolamento da parte dell’organizzazione mafiosa di un folto numero di soggetti prelevatori, vere e proprie “scuderie” in un network complessivo di 159 società fruitrici e ben 86 società “cartiere” emittenti i documenti falsi.

Sono state analizzate e interfacciate alle indagini in corso anche 276 segnalazioni di operazioni finanziarie sospette trasmesse dagli operatori finanziari. Il settore prediletto era quello dei servizi e fornitura di dispositivi di protezione individuale, mascherine, caschi, guanti ecc, a copertura del sistema fraudolento, costituendo, parallelamente, diverse aziende cartiere e “filtro” che si sono dedicate, stabilmente, alla fraudolenta attività di emissione di fatture per operazioni inesistenti.

«E’ stata un’indagine complessa, anche per i tanti “colletti bianchi” coinvolti. Inoltre abbiamo documentato un volume di affari commerciali illeciti da circa 250 milioni di euro». A dirlo il direttore della Direzione investigativa antimafia Maurizio Vallone, incontrando i giornalisti dopo l’operazione «Basso profilo». Confermata l’esistenza di un insieme di “locali” e ‘ndrine distaccate e operanti nelle diverse Province calabresi nei territori di riferimento che corrispondono a Cirò Marina, Cutro, San Leonardo di Cutro, Isola di Capo Rizzuto, Roccabernarda, Mesoraca, Botricello, Sellia, Cropani, Catanzaro e Roccelletta di Borgia». Il vice direttore delle operazioni della Dia Nicola Altiero, ha sottolineato come «l’anonimato della pletora di imprenditori incensurati coinvolti, per noi significa la mimetizzazione imprenditoriale. Nell’inchiesta sono emersi sia i mafiosi imprenditori, esponenti delle cosche dediti all’economia, ma anche imprenditori mafiosi».

Tra i beni sequestrati figurano 59 società, 45 immobili, 29 autoveicoli di cui 2 Porsche (911 Carrera 4 e Boxter), 77 conti correnti, 24 carte di credito ricaricabili, una imbarcazione del tipo Invictus 370, un lingotto d’oro e un orologio Rolex.

 

Fonte:https://calabria.gazzettadelsud.it/foto/cronaca/2021/01/21/ndrangheta-le-foto-dei-sequestri-nelloperazione-basso-profilo-5cedc916-8877-4c4c-b9de-2e7e7b9b477e/