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Da vvv.caertace.net. CASERTA LADRONA. “I gendarmi dell’illegalità. Nella stazione unica appaltante tutti a disposizione dei funzionari dei comuni che nelle commissioni hanno truccato centinaia di gare”


CASERTA LADRONA. “I gendarmi dell’illegalità. Nella stazione unica appaltante tutti a disposizione dei funzionari dei comuni che nelle commissioni hanno truccato centinaia di gare”

Spaventoso lo spaccato che emerge dagli interrogatori resi dagli imprenditori Alberto Di Nardi e Antonio Scialdone

CASERTA – Se Alberto Di Nardi decidesse di scrivere un libro, e lo potrebbe ben fare, per il grado di conoscenza che ha potuto maturare nel mefitico (in tutti i sensi) settore dei rifiuti potrebbe utilizzare un titolo efficace, estrapolandolo da un suo interrogatorio, precisamente in quello del 14 marzo 2016. Di Nardi, parlando dei componenti delle commissioni aggiudicatrici delle gare d’appalto li definisce testualmente “controllori dell’illegalità” ribaltando in maniera totale quello che dovrebbe essere il ruolo svolto di controllori e giudici della legittimità dei processi amministrativi.

Un libro dal titolo”Controllori dell’illegalità” che potrebbe diventare anche “I gendarmi dell’illegalità” rappresenterebbe, a nostro avviso, un incipit efficace ed accattivante.

Fanno riflettere i racconti di Di Nardi, ma anche quelli di Antonio Scialdone che riempiono la magna pars dell’ordinanza sui 3 presunti appalti truccati targati Termotetti, nei comuni di Piedimonte Matese, Alvignano e Casagiove. Fanno pensare definizioni come quelle di Di Nardi che esprimono anche significati che, come si suol dire, vanno al di la perchè danno l’idea di caratteri umani, forniti non solo di intelligenza, utilizzata per un periodo della propria vita a fin di male, ma anche di sensibilità, di consapevolezza riflessiva e riflettuta su quello che si verificava attorno a loro quando svolgevano il mestiere di corruttori. Chi riflette in questo modo, chi valuta le cose al punto da coniare un’espressione come quella coniata da Alberto Di Nardi, vuol dire che si pone degli interrogativi su temi fondamentali della morale, sull’eterno dualismo tra il bene arduo da perseguire e realizzare e il male, scorciatoia sempre a disposizione per quelli che hanno attitudine a pensare e a decidere con sveltezza.

Quello che emerge dalle dichiarazioni da noi scelte oggi dei due imprenditori è un quadro a dir poco desolante.

L’ottimo sindaco di Marcianise Velardi dedicherebbe un diario intero ad autocitarsi urlando al mondo intero che da persona più figa e intelligente del mondo, lui aveva capito tutto prima, prima che questo tutto esplodesse. Noi non ci beiamo più di tanto, ma una porzione di vanità pure l’abbiamo visto che, vivendo duramente, almeno ci ritagliamo qualche soddisfazione morale.

In una ipotetica bibliografia generale di Casertace potremmo scrivere oggi, dopo aver letto le dichiarazioni di Di Nardi e di Scialdone che pubblichiamo in calce, cfr Guarino 2010, 2011, 2013, 2012, Casertace e dintorni. L’affermazione del sottoscritto è stata sempre la seguente: “La stazione unica appaltante di Caserta rappresenta, così com’è stata concepita e organizzata, una modalità per trasportare la turbativa d’asta dagli uffici dei comuni, a quello del provveditorato alle opere pubbliche. Ovviamente per anni siamo stati tacciati di demagogia da queste cacchette di benpensanti, da quelle che Sciascia definiva le persone dalle ginocchia rotonde, formate sugli inginocchiatoi delle chiese e dei confessionali, e dedite, fuori dai sagrati alle peggiori nefandezze.

Beh, leggete Di Nardi e Scialdone e vi renderete conto che la situazione della stazione unica appaltante di Caserta è stata ed è probabilmente, anche peggiore di quella sintetizzata dalla mia reiterata affermazione, che non ha mai voluto essere provocazione, ma solo fotografia dell’esistente.

Gianluigi Guarino

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA TERMOTETTI CON DUE INTERROGATORI DI ALBERTO DI NARDI E ANTONIO SCIALDONE

 

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PUBBLICATO IL: 21 ottobre 2016 ALLE ORE 18:45 

fonte:www.casertace.net