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Da Il Tempo .Il governatore del Lazio Zingaretti convocato in audizione davanti alla Commissione parlamentare antimafia per spiegare fatti su Mafia Capitale

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18/02/2016 06:08

SCANDALO ROMANI

Regione a rapporto su Mafia Capitale 

Il presidente del Lazio dovrà spiegare alla Commissione della Bindi gli intrecci tra il dem Vincenzi e il ras delle coop Salvatore Buzzi 

Conferenza stampa di Rosy Bindi e Arturo Parisi

La presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, «ha convocato il governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, in audizione, per chiarire fatti su Mafia Capitale». Ad annunciarlo è il capogruppo in Regione del M5s, Devid Porrello, all’indomani della richiesta di audizione anticipata sul Teempo . La convocazione del presidente della Giunta regionale si rende necessaria alla luce dei fatti emersi nell’indagine sulla presunta associazione mafiosa, capeggiata da Massimo Carminati. In particolare, sul ruolo dell’ex capogruppo Pd e attuale presidente della Commissione bilancio, Marco Vincenzi, che con il «braccio imprenditoriale» del clan, Salvatore Buzzi, era in rapporti. Fatti che, però, non hanno portato a una imputazione del consigliere regionale dem, il quale però è stato denunciato dai pentastellati per voto di scambio. In particolare, è il ragionamento formulato dai grillini, Vincenzi avrebbe fatto approvare nell’estate del 2014 due emendamenti dalla Commissione bilancio, che avrebbero consentito alle coop di Buzzi di ottenere, attraverso il Municipio di Ostia, ulteriori 600mila euro per appalti legati al verde pubblico. In cambio, lo stesso Buzzi si sarebbe attivato per dare un aiuto elettorale all’allora candidata sindaco del Pd di Tivoli. Porrello, intervenendo ieri in Aula nel corso della seduta del Consiglio regionale, ha aggiunto che «apprezziamo dunque il gesto della presidente Bindi, ma aspettiamo che il presidente della commissione regionale Antimafia, Baldassarre Favara, inviti il consigliere Vincenzi nella nostra Commissione».

 

Inoltre, ha aggiunto che «è positivo questo clima, mentre la Regione dice che non sta succedendo nulla, ci sono invece pochissime lapidarie parole del presidente Bindi che dice invece “convochiamo Zingaretti perché mi sembra coerente con le indagini che la commissione ha svolto”. È dunque anacronistico l’atteggiamento di questa Aula che prosegue a fare finta di nulla mentre c’è un mondo attorno che non fa finta di nulla. Il M5s non sta nelle commissioni regionali – ha concluso Porrello – per motivi ben precisi, cioè la nomina di Marco Vincenzi alla guida della Commissione Bilancio». Intanto ieri si è svolta la prima udienza dibattimentale del processo a carico dell’ex capo di gabinetto di Zingaretti, Maurizio Venafro, accusato in concorso con l’imprenditore Mario Monge in uno stralcio del procedimento Mafia Capitale. In particolare, Venafro è accusato di aver creato un vantaggio alle coop riconducibili a Salvatore Buzzi, per l’appalto Recup (prenotazioni prestazioni sanitarie). Una commessa del valore di 90 milioni di euro, che il «braccio imprenditoriale» del clan si sarebbe spartito con Monge, cui è riconducibile la società Solco. La Procura ha chiesto che questo processo sia unificato ad un altro, sempre stralciato da processo madre, in cui è imputato l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, accusato di corruzione e finanziamento illecito da Buzzi.

Francesca Mariani