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Da Il Corriere del Mezzogiorno del 13.2.2012 .SULLO SFONDO DELL’AMERICA’S CUP Lavori per il campo di regata: ci sono tre ditte in sub appalto Le imprese sono adesso sotto la lente d’ingrandimento della prefettura

NAPOLI — Tre subappalti al vaglio della Prefettura. Sono quelli delle ditte che lavoreranno su incarico della Arena Fortunato, vincitrice del bando, per la realizzazione delle strutture necessarie ad ospitare le prossime regate di America’s Cup a via Caracciolo. Controlli previsti dalla legge, nell’ambito della verifica circa l’eventualità di condizionamenti mafiosi.

LE DITTE SUBAPPALTATRICI – Le tre ditte subappaltatrici sono Calcestruzzi Capuano, Ag srl, Canguro Srl. La seconda è una società che ha sede a Formia ed è riconducibile a Giovanni Zangrillo. La terza ha il quartier generale a Quarto. I soci sono Vincenzo Zangrillo, anch’egli di Formia ed Enrico Comizio, di Minturno. Amministratore unico è il frusinate Elio Piacentino. Calcestruzzi Capuano ha sede a Bacoli. Socio accomandatario è Antonio Capuano, che è stato anche direttore tecnico della Tecno Beton srl e membro del consiglio di amministrazione della Calcestruzzi Riuniti. L’imprenditore è stato coinvolto nell’inchiesta Spartacus condotta dalla direzione distrettuale antimafia contro il clan dei Casalesi. Gli fu contestato il reato di associazione camorristica, ma è stato prosciolto. L’impresa è poi finita sotto la luce dei riflettori della Prefettura alla fine degli anni novanta, nell’ambito dei controlli di legalità nei cantieri della Tav. «Non è possibile escludere condizionamenti della criminalità organizzata nella conduzione dell’azienda», recita la nota prefettizia del 24 ottobre 1997, rispetto alla quale presentò opposizione l’avvocato Domenico Vitale. Sottolineava che il suo assistito era stato prosciolto dalle accuse di associazione camorristica. Il 7 luglio 2000 il gruppo ispettivo antimafia, a conclusione degli accertamenti svolti dalla commissione di accesso, ritenne che sussistessero le condizioni affinché la Prefettura rilasciasse la liberatoria antimafia. Calcestruzzi Capuano ha infatti poi lavorato anche nel cantiere della metropolitana di Napoli, stazione Duomo – Municipio.

LA LETTERA DA REGGIO CALABRIA – Il 9 febbraio, intanto, il Prefetto di Reggio Calabria ha indirizzato una lettera al suo collega di Napoli che verte sugli accertamenti avviati a carico della Fortunato Arena, l’impresa che si è aggiudicata l’appalto da 2 milioni in virtù di un ribasso del 31%. «Non sussistono allo stato tentativi di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata», si legge nel documento. «In relazione a pregresse distinte vicende giudiziarie che hanno riguardato l’amministratore unico ed il direttore tecnico», prosegue la missiva del Prefetto, «è stato affidato alle Forze di polizia il compito di proseguire un attento monitoraggio sulla stessa, allo scopo di acquisire eventuali aggiornamenti di interesse». Nel 1993 il titolare della ditta e suo figlio furono arrestati per false dichiarazioni ai pm, nell’ambito di un maxi processo alle cosche di Scilla. Rimasero in carcere alcuni giorni, poi l’ordinanza di custodia cautelare fu annullata. Sono stati infine prosciolti.

Fabrizio Geremica

13 febbraio 2012

fonte:http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/