Giuseppe Di Bello, prosciolto il tenente che denunciava l’inquinamento del Pertusillo
25/06/2015 – di Stefania Carboni
La Corte Cassazione ha annullato le sentenze di condanna. Di Bello aveva vinto le regionarie in Basilicata per il Movimento 5 Stelle, ma era stato fatto fuori da Beppe Grillo
- Giuseppe Di Bello, prosciolto il tenente che denunciava l’inquinamento del Pertusillo
La Corte Cassazione ha annullato le sentenze di condanna, di primo e secondo grado, a carico di Giuseppe Di Bello, tenente della Polizia provinciale di Potenza che era stato condannato per aver diffuso i dati sull’inquinamento dell’invaso Pertusillo, in Val d’Agri, Potenza. Di Bello era stato condannato in appello del reato di rivelazione di segreto d’ufficio e fu escluso da Beppe Grillo per la sua elezione avuta dopo la candidatura a portavoce del Movimento 5 Stelle Basilicata.
GIUSEPPE DI BELLO E L’INQUINAMENTO DEL PERTUSILLO
– La sua storia la racconta Basilicata 24:
Nel gennaio del 2010 il tenente della polizia provinciale (Di Bello) insieme al leader dei radicali lucani (Maurizio Bolognetti) non fidandosi dei dati diffusi dall’Arpab, si autofinanziarono delle analisi indipendenti per far luce sullo stato di salute di alcuni invasi lucani: Pertusillo, Camastra e Montecugno. Emersero agenti inquinanti biologici e chimici. Di Bello e Bolognetti (anche lui processato e assolto) informarono la stampa e la Procura di Potenza. La Procura, però, invece di concentrarsi sull’oggetto della denuncia, spostò la sua attenzione sui denuncianti aprendo un fascicolo a loro carico. Il tenente di Bello, all’indomani della denuncia di inquinamento, fu sospeso dal servizio in via cautelare e poi riammesso in servizio a “fare il guardiano al Museo provinciale di Potenza”. “Oggi- ha dichiarato Di Bello- la Cassazione ha fatto finalmente giustizia”. Anche se resta impunito chi ha causato l’inquinamento del Pertusillo.